Superman incontra Dante Alighieri in un nuovo fumetto

<p>Possono Dante Alighieri e <a href="https://arte.sky.it/news/2021/programmi-tv-23-agosto-superman" target="_blank">Superman</a> incontrarsi, come se fossero vissuti nello stesso periodo? Possono, inoltre, due figure culturali così distanti tra loro essere accomunate, unendo due universi editoriali apparentemente distanti come il fumetto e la poesia? La risposta a tali quesiti è all'interno di <i>Superman: Inferno</i>, il nuovo fumetto da poco uscito in libreria per <a href="https://arte.sky.it/news/2025/complete-peanuts-collana-panini-comics" target="_blank">Panini Comics</a> (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina). Autori della pubblicazione sono Marco Nucci e Fabio Celoni, che insieme hanno concepito una storia del mitico supereroe DC ambientata tra le pietre vive di Piazza della Signoria.</p>
<h2>LA TRAMA DEL FUMETTO “SUPERMAN: INFERNO”</h2>
<p>Siamo nel 2021. Clark Kent e Lois Lane si trovano a Firenze, la città di <a href="https://arte.sky.it/news/2023/dante-alighieri-programmi-tv-25-marzo" target="_blank">Dante Alighieri</a>, in occasione del settecentesimo anniversario della sua scomparsa. All’improvviso, la terra si squarcia e alcuni passanti, compresa Lois, vengono inghiottiti in una voragine che sembra portare direttamente all’inferno. Precipitatosi nei meandri della Terra per salvare la sua amata, Superman incontra le armate di Lucifero. Per sconfiggerle sarà necessario ritrovare una preziosa formula dantesca che sembrava perduta per sempre.</p>
<p>Arricchita da schizzi preparatori, interviste agli autori e altri contenuti extra alla fine del volume, la storia è stata concepita come parte dell’iniziativa <i>Superman: Il mondo</i>, un volume antologico internazionale di 208 pagine con storie originali che celebrano il personaggio creato da Jerry Siegel e Joe Shuster da prospettive culturali diverse.</p>
<h2>I COMMENTI DEGLI AUTORI</h2>
<p>“<i>L'idea di ambientare la storia a Firenze nasce prima di tutto da un'esigenza editoriale: le storie di 'Superman: Il mondo' devono essere ambientate nei Paesi degli artisti che le producono, quindi la nostra è in Italia. Essendo cittadino fiorentino volevo omaggiare questa città, che amo</i>”, ha dichiarato l'autore Marco Nucci.</p>
<p>“<i>Inserire Superman in un contesto così particolare e simbolico come l'Inferno di Dante è stata una sfida e una gioia. Dante rappresenta il nostro Paese, la nostra italianità nel mondo, e unire questi due estremi – la cultura altissima con la cultura popolare che rappresenta Superman con i fumetti – è stato bellissimo, un onore, ma anche una sfida che con lo sceneggiatore abbiamo provato ad affrontare insieme</i>”, ha aggiunto il disegnatore Fabio Celoni.</p>


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Dalle acque pugliesi riemerge parte di una statua bronzea

<p>Lo scorso 19 giugno è stato recuperato un importante frammento di un’antica statua in bronzo dalle acque davanti al porto di Leuca, più precisamente nel tratto di costa tra Santa Maria di Leuca e Novaglie. Il reperto, presumibilmente parte del torso maschile di una statua di grandi dimensioni, è stato individuato nel corso di una campagna di studi di <a href="https://arte.sky.it/news/2022/archeologia-subacquea-scoperte-porto-cesareo-puglia" target="_blank">archeologia subacquea</a> condotta dal Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento.</p>
<p>Il recupero del frammento costituisce un risultato prestigioso del programma di ricerca condotto in un tratto di costa della <a href="https://arte.sky.it/news/2024/scoperta-tombe-necropoli-torre-guaceto-puglia" target="_blank">provincia di Lecce</a> noto alla comunità scientifica da oltre trent’anni per la presenza di reperti bronzei. Dallo stesso settore provengono infatti numerosi resti di statue di varie dimensioni attualmente custoditi presso il Museo Archeologico di Brindisi. Il ritrovamento dei giorni scorsi conferma la ricchezza del patrimonio archeologico sommerso nelle acque dei mari pugliesi.</p>
<h2>LA NUOVA SCOPERTA ARCHEOLOGICA AL LARGO DI LEUCA</h2>
<p>Il principale reperto recuperato al largo di Leuca misura approssimativamente 105x65 centimetri. Benché buona parte dei suoi dettagli sia inevitabilmente celata da numerose incrostazioni, le caratteristiche del frammento sono compatibili con quelle della sezione anteriore di un torso maschile di dimensioni superiori al naturale. Dagli studi preliminari effettuati, sembra quindi probabile che quanto emerso dalle acque pugliesi non sia che una parte di una statua bronzea di grandi proporzioni.</p>
<p>Insieme al reperto principale, il team di archeologia subacquea ha rinvenuto anche diversi frammenti più piccoli, inclusa una possibile parte di un panneggio: un dettaglio che confermerebbe l’estrema raffinatezza estetica dell'opera originale. Tutti i materiali recuperati devono essere ora sottoposti a un delicato trattamento conservativo di desalinizzazione. Una volta eliminato ogni residuo dai reperti, sarà possibile condurre indagini più approfondite, volte a stabilire con ragionevole precisione l’origine del frammento principale e la sua datazione.</p>
<h2>LA RICCHEZZA DEL PATRIMONIO SOMMERSO NEL MARE DEL SALENTO</h2>
<p>A occuparsi del recupero dei materiali è stata un’equipe di archeologi subacquei dell'Università del Salento, con la collaborazione del personale operativo della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto e sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce. In attesa di maggiori riscontri dagli studi futuri, i primi risultati ottenuti da questa campagna archeologica attestano l’importanza delle rotte commerciali lungo il “tacco” della penisola italica.</p>
<p>L'intervento portato a termine con successo in questi giorni rientra nell'ambito di un più ampio programma di ricerca dell'<a href="https://arte.sky.it/archivio/2021/02/archeologia-pompei-oriente-iran" target="_blank">Università del Salento</a>, offrendo agli studiosi e agli appassionati di archeologia subacquea “<i>un’ulteriore, importantissima, testimonianza della storia di questo straordinario territorio</i>”, come ha dichiarato l’architetto Francesca Riccio della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.</p>
<p>[Immagine in apertura: foto Emiliano Peluso del Dipartimento di Beni Culturali - Università del Salento]</p>


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