La musica dei Cure al centro di un nuovo fumetto

Si intitola Morire non importa. The Cure: le radici del mito (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina), il nuovo volume a fumetti dedicato a un periodo cruciale della storia della band new wave guidata da Robert Smith. Scritto da Lorenzo Coltellacci e illustrato da Mattia G. Tassaro, il graphic novel pubblicato a fine aprile da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/lucio-battisti-graphic-novel-feltrinelli" target="_blank">Feltrinelli Comics</a> racconta la "trilogia dark" dei <a href="https://arte.sky.it/news/2022/40-anni-the-cure-programmi-tv-2-novembre" target="_blank">Cure</a>, che comprende i dischi Seventeen seconds, Faith e Pornography. Un trittico di album che avrebbe definito il sound e l’estetica della band britannica e di un’intera generazione.
Il fumetto arriva in libreria a dodici mesi di distanza da È mia la colpa, la <a href="https://arte.sky.it/news/2024/fumetto-feltrinelli-joy-division" target="_blank">precedente opera</a> dei due autori, dedicata alla biografia di un’altra band iconica della scena alternativa di inizio anni Ottanta: i <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/08/significato-copertina-unknown-pleasures-joy-division" target="_blank">Joy Division</a>. Attraverso tavole evocative e una narrazione ricca di dettagli onirici, Coltellacci e Tassaro raccontano la nascita del gothic rock e celebrano l’importanza dei Cure, evidenziando le molteplici influenze del loro stile musicale ed estetico sulla produzione di altri grandi gruppi dell’epoca, come i <a href="https://arte.sky.it/archivio/2016/10/il-goth-rock-di-peter-murphy-a-roma" target="_blank">Bauhaus</a> e i Siouxsie and the Banshees. 
<h2>IL GRAPHIC NOVEL SULLE ORIGINI DEL MITO DEI CURE </h2>
Dal punto di vista narrativo, il graphic novel offre uno sguardo sulla storia e sui rapporti personali tra i membri del gruppo durante il triennio 1980-1982. Reduci dal successo dell’album d’esordio, Three imaginary boys, i Cure iniziano a conoscere il successo in patria e all’estero. Eppure è proprio in questo periodo che il lato introspettivo di Robert Smith emerge con forza nella composizione dei brani, con testi sempre più malinconici accompagnati da musiche ipnotiche e dark.
Parallelamente, il fumetto alterna la rappresentazione di momenti spensierati della vita quotidiana di un gruppo di ragazzi britannici a scene più oniriche. Sono infatti questi i momenti in cui prende forma l’immaginario che avrebbe segnato la svolta gotica della band. Attraverso le tavole espressive disegnate da Tassaro, i lettori scoprono così l’origine di brani iconici come A forest, arrivando a conoscere le "radici del mito" dei Cure citate nel titolo dell’opera.
<h2>UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEL POST-PUNK E DELLA NEW WAVE</h2>
La pubblicazione di Morire non importa arriva in un momento di grande interesse per i Cure. Dopo l’uscita nel 2024 di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/cure-nuovo-disco-2024" target="_blank">Songs of a lost world</a>, primo album dopo sedici anni di silenzio discografico, la band di Robert Smith ha recentemente annunciato il lancio, previsto per il prossimo giugno, di Mixes Of a Lost World, un <a href="https://arte.sky.it/news/2025/cure-disco-remix-lost-world" target="_blank">disco</a> che conterrà i remix dei brani del disco precedente. 
Scegliendo di raccontare le origini di una band iconica come i Cure, gli autori tornano a esplorare un momento di fondamentale importanza per la storia del rock, quando dalle ceneri della rivoluzione punk nacquero movimenti e generi che avrebbero influenzato la produzione musicale dei successivi quarant’anni. Il graphic novel rende così omaggio a una dei gruppi più rappresentativi della storia della musica contemporanea, evidenziando l’importanza per i Cure e per il rock di un periodo tanto breve quanto ricco di intuizioni musicali ed estetiche fondamentali.

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A San Gimignano il dialogo tra due artisti sul cambiamento climatico

Si intitola Tanto per iniziare un discorso il nuovo progetto espositivo “a due voci” di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/ieedificio57-san-gimignano-mostra-cecchini-consani" target="_blank">ieedificio57</a>, il centro per l’arte nato lo scorso settembre a San Gimignano, in provincia di Siena, su iniziativa di <a href="https://arte.sky.it/foto/arte/mostra-consani-cecchini-ieedificio57-san-gimignano" target="_blank">Michelangelo Consani</a>. L’artista livornese torna a presentare le proprie opere, giustapponendole a quelle di Mohsen Baghernejad Moghanjooghi, iraniano di nascita e residente in Italia dal 2011. 
Concepito come una piattaforma culturale aperta al dialogo tra i lavori di due personalità artistiche, ieedificio57 accoglie il pubblico con la sua seconda esposizione dopo Brainstorming, il progetto d’esordio che aveva messo a confronto l’arte di Consani con i lavori dello scultore milanese <a href="https://arte.sky.it/news/2023/arte-continua-loris-ceccherini-giovanni-ozzola-firenze-colle-val-d-elsa" target="_blank">Loris Cecchini</a>. La mostra in corso, che resterà visitabile fino al prossimo 31 luglio, prosegue idealmente l’indagine artistica condivisa su temi di grande rilevanza come il cambiamento climatico, la bellezza e il fluire del tempo. 
<h2>IL SECONDO APPUNTAMENTO ESPOSITIVO A IEEDIFICIO57 </h2>
Suddivisa tra i due livelli dell'edificio, l’esposizione accoglie al piano terra We’ll See, installazione site specific firmata da Moghanjooghi. L’artista, nato a Teheran e residente a Torino, impiega spesso pietra, malte e altri materiali edili per dare vita ai suoi lavori. L’opera in mostra a San Gimignano raffigura una forma umana arcaica, ricreata attraverso una serie di mattoni dalle forme irregolari, metafora del rapporto tra incompletezza e continuità che contraddistingue la natura dell’essere umano. Sospesi in equilibrio, i singoli mattoni compongono nel loro insieme un muro continuo su cui si staglia la frase che dà il titolo all’opera, un invito a leggere il futuro con ottimismo. 
Questa prospettiva si rispecchia idealmente nel progetto di Michelangelo Consani, Fukushima 50, esposto al primo piano di ieedificio57. L’artista livornese, classe 1971, parte dall’omonimo film sul disastro nucleare giapponese per tornare ad affrontare il grande tema della sostenibilità ambientale. Le sue riflessioni prendono la forma triangolare di una tavola monocroma, intitolata Silenzio Assordante. L’opera, realizzata con le alghe radioattive provenienti dalla baia di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/06/kokeshi-dolls-studio-bouroullec" target="_blank">Fukushima</a>, offre una visione cupa dell’impatto dell’uomo sull’ambiente, a cui Consani contrappone la proiezione di un filmato della costa orientale del Giappone a distanza di 14 anni dal drammatico incidente, indicando come "un futuro positivo può essere ancora possibile".
<h2>IL RAPPORTO TRA UOMO E AMBIENTE NELLE OPERE DI CONSANI E MOGHANJOOGHI</h2>
La mostra Tanto per iniziare un discorso rappresenta la seconda tappa di un percorso espositivo inaugurato pochi mesi fa. Attraverso il confronto e il dialogo aperto con la selezione di opere realizzate da artisti “affini”, il fondatore di ieedificio57 invita il pubblico a partecipare attivamente alla sua indagine artistica. 
Tale esplorazione assume di volta in volta una forma artistica diversa, spaziando liberamente tra i diversi linguaggi dell’arte contemporanea. In poco meno di un anno di vita, lo spazio culturale di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/passeggiata-poetica-san-gimignano" target="_blank">San Gimignano</a> si è così affermato come una piattaforma aperta, al cui interno gli artisti possono incontrarsi e approfondire insieme temi di carattere culturale e sociale di assoluta importanza per il mondo di oggi. 
[Immagine in apertura: Michelangelo Consani, Installation view con le opere Soffio, 2025, scultura in gesso, foglia d’oro, base in legno, 54x54x133 cm; Fukushima 2025, 2025, video, Courtesy ieedificio57 San Gimignano, ME Vannucci Pistoia. Ph Erika Pellicci]

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