La storia d’amore dimenticata tra John Lennon e May Pang

Un documentario racconta una delle parentesi più intime e sorprendenti della vita di <a href="https://arte.sky.it/news/2024/john-lennon-programmi-tv-20-marzo" target="_blank">John Lennon</a>, attraverso la voce di May Pang, la donna che per 18 mesi fu la sua compagna, confidente e musa. È The Lost Weekend: A Love Story, e va in onda su Sky Arte mercoledì 27 agosto. 
Assunta da giovanissima alla Apple Records, Pang divenne assistente personale di Lennon e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-yoko-ono-padova" target="_blank">Yoko Ono</a>. Quando il loro matrimonio entrò in crisi, fu proprio Yoko a spingere John tra le sue braccia. Quella che sembrava una relazione “di passaggio” si trasformò in un legame autentico, che segnò profondamente entrambi. In quel periodo, Lennon si riavvicinò al figlio Julian, tornò sobrio, ritrovò la passione per la musica e collaborò con grandi artisti come Elton John, David Bowie, Mick Jagger e lo stesso Paul McCartney. Proprio con lui si esibì in una storica jam session.
Il documentario, diretto da Eve Brandstein, Richard Kaufman e Stuart Samuels, include filmati inediti, registrazioni private, interviste ad Alice Cooper, Tony King e Jim Keltner, e disegni dello stesso Lennon.

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La storia d’amore dimenticata tra John Lennon e May Pang | Sky Arte

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Il "weekend perduto" di John Lennon e May Pang

Dalla Val Camonica la storia del borgo rinato come galleria diffusa

In Val Camonica, a pochi passi dalle incisioni rupestri – primo sito italiano inserito dall’Unesco nella lista del <a href="https://arte.sky.it/news/2023/nuovi-siti-patrimonio-unesco" target="_blank">Patrimonio Mondiale</a> –, il borgo medievale di Bienno si prepara a ospitare una nuova edizione di Bienno Borgo degli Artisti 2.0. 
Curato da Cinzia Bontempi, il progetto trasforma per oltre sei mesi palazzi storici, antiche fucine e botteghe dismesse in laboratori aperti, dove artisti da ogni parte del mondo trovano spazio per creare e sperimentare. Più di cinquanta professionisti, tra pittori, scultori, performer, designer e musicisti, daranno vita a un percorso che intreccia memoria e innovazione, consegnando al borgo un patrimonio in continua crescita.
<h2>LE BOTTEGHE DELLA VAL CAMONICA DIVENTANO LABORATORI D’ARTISTA</h2>
Il tema dell’open call di quest'anno, Spazio Vuoto, trae ispirazione dalle botteghe dismesse, oggi riempite di nuova creatività: un "vuoto" che diventa respiro, possibilità, terreno fertile per costruire. 
La prima fase del programma, in corso fino al 31 agosto, porta in Valle 37 artisti internazionali da Argentina, Corea del Sud, Stati Uniti, Messico, Cina, oltre a numerosi italiani da Milano, Palermo, Brescia e Padova. Le opere – che, donate alla città, arricchiscono anno dopo anno un percorso espositivo permanente – sono diffuse nei palazzi storici: da Palazzo Simoni Fè (che ospita la videoarte di Pietro Gardoni e la sound art di Giulia Mezza) alla Fucina di via Resoleto (con protagonisti Simon Berger e Bill Claps), fino al Museo Campanaccio (che accoglie l'opera di Augusto Daniel Gallo). Alla Parada espongono, tra gli altri, Camillo Bojaca, Gabriella Du Bois, Sue Kim e Isabella Tosi, con installazioni e mostre fotografiche che completano un programma multidisciplinare e immersivo.
<h2>50 ARTISTI DA TUTTO IL MONDO ANIMANO IL BORGO MEDIEVALE DI BIENNO</h2>
A sottolineare la forza del progetto è la curatrice, che lo definisce un “laboratorio vivente di arte e cultura”, ma anche “un’importante iniziativa che unisce culture, linguaggi espressivi e visioni creative da ogni angolo del Pianeta, con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso l’arte contemporanea, chiudendo idealmente il cerchio con l’arte antica”. A Bienno l’arte contemporanea, infatti, si mescola con la tradizione della ferrarezza, antica vocazione del borgo che già nel Seicento esportava centinaia di migliaia di manufatti in ferro. Le fucine ad acqua diventano scenari di sperimentazione, dove il suono dei magli dialoga con installazioni sonore, e la pietra medievale si trasforma in superficie per interventi di arte urbana. E se agosto segna il culmine con l’arrivo dei primi artisti selezionati, la seconda fase, a ottobre, porterà nuovi protagonisti, tra cui un gruppo di maestri di arti marziali chiamati a tradurre il concetto di “spazio vuoto” attraverso il corpo e il movimento. 
[Immagine in apertura: l’artista Laura Karetzky. Ph credit Elisa Ciarniello. Luglio 2025]

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