L'architetto giapponese Tadao Ando progetta un maxi museo in Uzbekistan

Un progetto architettonico di grande respiro mira a rinnovare il panorama culturale dell’<a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-kandinskij-venezia" target="_blank">Uzbekistan</a>. Si tratta del prossimo Museo Nazionale di Tashkent, progettato dall’architetto giapponese <a href="https://arte.sky.it/news/2024/museo-arte-contemporanea-tadao-ando-giappone" target="_blank">Tadao Ando</a>. Ad annunciarlo è la Fondazione per lo Sviluppo delle Arti e della Cultura (ACDF) del paese dell'Asia centrale, indicando come imminente l'avvio dei lavori e il 2028 come traguardo per l’inaugurazione.
L’opera, destinata a rappresentare un importante punto di riferimento nella capitale uzbeka, segna l’esordio del celebre architetto giapponese in quest'area del pianeta. All’interno del museo troverà posto una vasta collezione di manufatti e opere d’arte destinate a “riflettere l’identità nazionale e la fiducia nella capacità culturale dell’Uzbekistan di plasmare un nuovo tessuto sociale”, come ha evidenziato Gayane Umerova, direttrice dell'ACDF.
<h2>LA PRIMA ARCHITETTURA DI TADAO ANDO IN ASIA CENTRALE</h2>
Adottando un approccio minimalista, l’architetto vincitore del prestigioso <a href="https://arte.sky.it/news/2024/pritzker-architecture-prize-riken-yamamoto">Pritzker Prize</a> nel 1995 ha sviluppato un progetto ispirato ai paesaggi e al patrimonio artistico dell'Uzbekistan. Il nuovo Museo Nazionale integrerà così elementi ricorrenti nelle opere di Tadao Ando, a partire dall’unione di linee geometriche essenziali e luce naturale in perfetta sintonia con l'ambiente circostante. Accanto agli spazi dedicati alla collezione permanente e alle esposizioni temporanee, sono previste una grande biblioteca e una piazza aperta al pubblico.
La progettazione dell’allestimento interno sarà invece affidata allo studio tedesco <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/07/musee-atelier-audemars-piguet-big-svizzera" target="_blank">Atelier Brückner</a>, che collaborerà con il team di Ando per creare un'esperienza di visita unica e innovativa. L’obiettivo dichiarato è quello di stimolare l'immaginazione dei visitatori, presentando loro elementi narrativi e sensoriali immersivi. Il museo raccoglierà numerosi capolavori già appartenenti alle collezioni nazionali e di nuova acquisizione, con l’intento di promuovere a livello globale la ricca tradizione dell’Uzbekistan e i suoi recenti progressi in campo culturale.
<h2>APRIRÀ NEL 2028 IL NUOVO MUSEO NAZIONALE DELL'UZBEKISTAN</h2>
L’avvio dei lavori per il futuro museo è stato salutato dal Presidente della Repubblica dell'Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, come il punto di partenza per la creazione di nuovi “spazi creativi che ispirino, uniscano e siano d’esempio per le future generazioni”. Tra le finalità più ambiziose del progetto, particolare rilievo sarà dedicato all’accesso alla cultura per le nuove generazioni, nell’ottica di arricchimento e valorizzazione del potenziale creativo della giovane società uzbeka. In tale contesto, proprio l’ACDF è destinata a svolgere un ruolo essenziale, tanto nella realizzazione del nuovo polo museale, quanto nella salvaguardia del patrimonio artistico dello stato dell’Asia Centrale.
[Immagine in apertura: National Museum of Uzbekistan, Render by Tadao Ando Architect & Associates. Courtesy of Uzbekistan Art and Culture Development Foundation]

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A Oslo una grande mostra sull'artigianato contemporaneo

Prenderà il via il prossimo 19 settembre a Oslo ART·HAND·WORK, innovativo progetto espositivo del National Museum of Norway dedicato all'<a href="https://arte.sky.it/news/2023/patrimonio-artigianato-programmi-tv-17-febbraio" target="_blank">artigianato</a> contemporaneo. La mostra sarà visitabile fino al 1° febbraio 2026 negli ampi spazi della Light Hall del museo norvegese. Attraverso l’esposizione di circa cento opere provenienti da tutto il mondo, la rassegna si propone di esplorare le reciproche influenze e contaminazioni tra arte, artigianato e design dal 2000 a oggi.
Il ricco corpus espositivo raccoglie lavori realizzati da oltre 90 artisti di caratura internazionale, tra cui figurano i nomi di Hanne Friis, Máret Ánne Sara e <a href="https://arte.sky.it/news/2024/new-york-poster-future-ours" target="_blank">Yinka Shonibare</a>. Il tema centrale della mostra è l’indagine su una tendenza creativa sempre più diffusa: il superamento dei confini tra discipline, conseguito in molti casi anche attraverso un nuovo impiego di materiali tradizionali.
<h2>L’ARTIGIANATO NEL TERZO MILLENNIO VA IN MOSTRA A OSLO</h2>
Il percorso di ART·HAND·WORK si snoderà attraverso sei macro-sezioni, dedicate ad altrettanti temi fondamentali per la pratica artigianale. Dalle ricerche creative sui limiti fisici e sensoriali, ad opera di artisti come Rui Sasaki, alla riscoperta di tecniche tradizionali nel contesto sempre più digitale dei nostri giorni, le opere in mostra offrono uno sguardo inedito sulle principali tendenze dell’artigianato del XXI secolo degli ultimi venticinque anni.
Non mancano le prospettive sulle sfide e le critiche agli ideali classici, né le affascinanti reinterpretazioni di oggetti d’uso quotidiano della tradizione, come l'installazione War and Pieces dall’artista olandese Bouke de Vries, ispirata ai centro-tavola del XVIII secolo. Tra i temi di maggiore interesse, spiccano infine le riflessioni sull'ambiente, la società dei consumi e le conseguenze della produzione di massa. In tale ambito, si segnala l’opera Breaking News dell’artista ghanese <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/04/primi-leoni-doro-della-biennale-darte-di-venezia" target="_blank">El Anatsui</a>: un’imponente installazione multicolore, realizzata con fili, tappi di bottiglia e materiali di riciclo.
<h2>A OSLO ESPOSTE LE OPERE DI OLTRE 90 ARTISTI E ARTIGIANI INTERNAZIONALI</h2>
Il progetto espositivo del <a href="https://arte.sky.it/news/2020/national-museum-norway-arctic-world-archive" target="_blank">National Museum of Norway</a> promette di evidenziare come queste pratiche “si siano evolute dalle loro radici, legate a forma e funzione, fino ad abbracciare l’ambito concettuale, la sperimentazione e le contaminazioni interdisciplinari”, secondo quanto indicato da Knut Astrup Bull, curatore senior dell’istituzione museale norvegese.
ART·HAND·WORK rientra nel programma dello stesso museo a sostegno degli eventi interdisciplinari, finalizzato a rafforzare il dialogo tra ambiti culturali diversi e complementari. Destinata a intraprendere un tour espositivo tra le principali città del paese scandinavo, con tappe a Trondheim nella primavera del 2026 e Bergen nell'autunno successivo, la mostra si preannuncia come un evento espositivo che punta a sottolineare il ruolo (ancora) essenziale dell’artigianato nel panorama della creatività contemporanea.
[Immagine in apertura: Máret Ánne Sara, Gutted – Gávogálši, 2022. The Sámi Pavilion’, 59th International Art Exhibition – La Biennale di Venezia, 'The Milk of Dreams', Venice (23 April–27 November 2022). Photo: OCA / Michael Miller© Sara, Máret Ánne / BONO 2025.]

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