La storia della Via Francigena, da oggi candidata a Patrimonio Unesco

Si rafforza la candidatura della <a href="https://arte.sky.it/news/2024/mostra-fotografica-asini-dotti-via-francigena" target="_blank">Via Francigena</a> in vista del riconoscimento ufficiale come <a href="https://arte.sky.it/news/2023/nuovi-siti-patrimonio-unesco" target="_blank">Patrimonio Mondiale dell’Umanità</a> da parte dell’UNESCO. In occasione del quarto Festival delle Regioni, tenutosi a Venezia nei giorni scorsi, è stato infatti firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero della Cultura italiano e le sette regioni attraversate dallo storico itinerario, dalla Valle d’Aosta al Lazio.
Oltre a confermare la piena sintonia di istituzioni nazionali e locali coinvolte nella valorizzazione di un elemento tanto importante del patrimonio storico e artistico del nostro Paese, l’accordo costituisce uno snodo fondamentale nel lungo percorso verso l’ingresso della Via Francigena nell’elenco dei siti UNESCO. Il complesso iter della candidatura prevede ora nuove tappe ufficiali, a partire dalla valutazione della domanda da parte della Commissione Italiana dell’UNESCO, attesa per la metà di giugno.
<h2>L’ACCORDO TRA MINISTERO DELLA CULTURA E REGIONI A SOSTEGNO DELLA VIA FRANCIGENA</h2>
Nata intorno al 500 d.C. come insieme di cammini seguiti dai <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/08/mostra-longobardi-castello-visconteo-pavia" target="_blank">Longobardi</a> per muoversi attraverso la penisola italiana, la via deve il suo nome all’origine dell’itinerario, identificato dall’ottavo secolo con il Regno dei Franchi. Il percorso originario si snoda lungo il territorio del nostro Paese, partendo dai valichi alpini della Val d’Aosta per poi attraversare Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. 
Utilizzata per secoli da mercanti, soldati e pellegrini diretti a Roma, la Via Francigena rappresenta oggi qualcosa di più di un semplice cammino storico. Grazie alla partecipazione attiva di tutti i territori attraversati, si è infatti saputa affermare come un punto di riferimento per migliaia di appassionati del cosiddetto "<a href="https://arte.sky.it/news/2024/festival-borghilenti-rigenerazione-turismo-ambiente" target="_blank">slow tourism</a>" (il "turismo lento"), che ogni anno si muovono lungo le sue numerose tappe. Grazie a questa filosofia condivisa, la via offre un contributo decisivo al benessere economico, artistico e culturale per tutte le comunità locali. 
<h2>L’ITER PER IL RICONOSCIMENTO COME PATRIMONIO DELL’UMANITÀ</h2>
Il protocollo siglato negli scorsi giorni offre un sostegno ufficiale alla candidatura della Via Francigena alla lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le prossime tappe del percorso burocratico riguardano la preparazione di un dossier che documenti in modo dettagliato il valore universale di questo itinerario storico. Un appuntamento decisivo sarà quello del prossimo 15 giugno. Solo allora infatti, la commissione italiana per l’<a href="https://arte.sky.it/news/2022/unesco-mappatura-patrimonio-sottomarino-mediterraneo" target="_blank">UNESCO</a> esprimerà il proprio giudizio in merito al dossier di candidatura, presentato dalla Regione Toscana in qualità di capofila per il progetto. 
In caso di parere positivo, la candidatura potrà essere sottoposta ufficialmente al Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO, che formulerà una propria valutazione preliminare entro il 15 settembre 2025. L'auspicio del Ministero della Cultura e di tutti i soggetti coinvolti è quello di conseguire entro breve tempo un riconoscimento della Via Francigena come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Si tratterebbe di un risultato di portata internazionale, in grado di aumentare ulteriormente il prestigio culturale dell'Italia, nonché di confermare la bontà degli sforzi fatti a sostegno di un nuovo approccio al <a href="https://arte.sky.it/archivio/2020/07/cammini-percorsi-touring-club-italiano-certificazione" target="_blank">turismo sostenibile</a> e rispettoso dell'ambiente. 
[Immagine in apertura: foto di Megan Lee su Unsplash]

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<a href="https://arte.sky.it/archivio/2014/12/il-suo-nome-e-bond-james-bond-ed-e-mostra-rotterdam">James Bond</a>, e non solo. La carriera di un attore del calibro di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2017/05/morto-roger-moore-cinema-james-bond">Roger Moore</a> è troppo spesso ridotta al personaggio che l’ha reso più celebre, quello della spia al servizio segreto di sua maestà, interpretata in ben sette pellicole. Ma oltre a questo memorabile ruolo c’è molto da raccontare. Lo dimostra il documentario Roger Moore – Licenza di sedurre, in onda su Sky Arte venerdì 23 maggio, quando ricorre l’ottavo anniversario della scomparsa del grande attore britannico.
Ripercorrendo le tappe salienti della vita professionale e privata di Moore, nato nel 1927 e morto a quasi 90 anni d’età, il documentario offre l’occasione di conoscere l'uomo prima ancora dell’attore. Ne racconta l’infanzia difficile, la turbolenta vita sentimentale, e aspetti meno celebrati come il suo straordinario impegno umanitario.
Prima di contribuire negli anni Settanta a ridefinire il personaggio di <a href="https://arte.sky.it/archivio/2015/10/nuovo-film-007-james-bond-sam-mendes-daniel-craig">007</a>, donandogli una veste sottilmente più ironica e al passo coi tempi, Moore raggiunge il grande successo grazie a Il Santo, serie TV popolarissima in tutto il mondo. Grazie alle testimonianze dei tre figli e di colleghi del calibro di Jane Seymour, Christopher Walken e Joan Collins, il documentario offre un ritratto ravvicinato e inedito di un’icona del cinema del Novecento.

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