Ecco chi ha vinto il Premio italiano di Architettura 2025

Sono stati annunciati i vincitori della sesta edizione del Premio italiano di Architettura, promosso congiuntamente da <a href="https://arte.sky.it/news/2025/triennale-milano-esposizione-universale-2025" target="_blank">Triennale Milano</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/2025/maxxi-roma-15-anni-mostre-2025" target="_blank">MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo</a>. L’iniziativa, ormai punto di riferimento per il settore, celebra i progetti che meglio interpretano l’innovazione, la qualità del disegno e la responsabilità sociale dell’architettura. Ma il premio è anche, come ricorda <a href="https://arte.sky.it/news/2025/wonderwoods-stefano-boeri-utrecht-premio" target="_blank">Stefano Boeri</a>, presidente di Triennale Milano, “un’occasione per il pubblico di scoprire le proposte più significative dell’architettura contemporanea”. In concorso, una varietà di interventi che spazia dalle istituzioni culturali ai monumenti, dalle scuole per l’infanzia fino agli spazi dedicati allo sport, a testimonianza della vitalità e della diversità del panorama progettuale italiano.
<h2>IL MIGLIOR EDIFICIO È DI ANTONIO RAVALLI ARCHITETTI</h2>
Il premio per il miglior edificio è andato ad Antonio Ravalli Architetti per il progetto di ampliamento e valorizzazione dell’Accademia Carrara di Bergamo, esempio di equilibrio tra rispetto del patrimonio e innovazione spaziale. La giuria ha premiato la capacità di Ravalli di trasformare il rapporto tra museo e città attraverso un nuovo corpo architettonico che funge da portico, rampa e giardino sospeso. Pietra, legno, metallo e acqua si fondono in una composizione che respira con il paesaggio e invita alla scoperta. 
Accanto al vincitore, tre menzioni speciali hanno celebrato altrettante esperienze di ricerca e sperimentazione: il progetto di riqualificazione delle ex casermette di Moncenisio firmato da Antonio De Rossi e il suo team, premiato per il valore sociale e territoriale dell’intervento; Associates Architecture per Echo of the Mountain, sintesi poetica di ambiente e memoria; e Studio Albori per il <a href="https://arte.sky.it/news/2025/premi-biennale-architettura-2025" target="_blank">Padiglione della Santa Sede</a>, ritenuto un esempio virtuoso di economia circolare e rigenerazione collettiva. 
<h2>IL PREMIO ALLA CARRIERA A GIORGIO GRASSI</h2>
Il Premio alla Carriera è stato assegnato a Giorgio Grassi, maestro dell’architettura italiana e figura chiave del dibattito disciplinare dagli anni Cinquanta a oggi. La giuria ha sottolineato “la qualità, la rilevanza e il rigore” di un percorso che ha unito teoria e prassi, città e storia, restituendo all’architettura un fondamento etico e civile. 
Autore di opere iconiche come il Teatro Romano di Sagunto, gli interventi a Berlino e la Biblioteca di Groningen, Grassi ha contribuito a ridefinire il senso stesso del progetto come atto di continuità urbana e di chiarezza formale. La sua voce, ancorata ai valori di autonomia e coerenza, risuona oggi come monito e ispirazione per le nuove generazioni di progettisti. La sesta edizione del premio si chiude così con un messaggio forte: l’architettura italiana, tra memoria e innovazione, resta un laboratorio vivo, capace di interrogare il presente e immaginare con lucidità il futuro.
[Immagine in apertura: Antonio Ravalli Architetti, ampliamento e valorizzazione dell’Accademia Carrara, Bergamo. Foto Marco Toté]

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I segreti dei capolavori di Hayao Miyazaki

Quali sono le sfide e le motivazioni che accompagnano il percorso creativo di uno dei maestri assoluti del cinema di animazione? È quanto prova a scoprire l’affascinante docu-serie in quattro parti intitolata Miyazaki – 10 anni di magia, realizzata in stretta collaborazione con la casa di produzione del regista giapponese, il celeberrimo <a href="https://arte.sky.it/news/2025/libro-studio-ghibli-ghibliverso-salani">Studio Ghibli</a>.
Fin dal primo episodio, in onda su Sky Arte domenica 2 novembre, la serie offre uno sguardo privilegiato sull’intenso lavoro del maestro, solitamente piuttosto restio a parlare del proprio lavoro. Eppure, per questo documentario, <a href="https://arte.sky.it/news/2025/citta-incantata-ghibli-miyazaki-classifica-new-york-times">Hayao Miyazaki</a> ha accettato di svelare i segreti di molti suoi film, a partire dall’ideazione di un capolavoro come <a href="https://arte.sky.it/news/2025/ponyo-ghibli-mostra-academy-museum-los-angeles">Ponyo sulla scogliera</a>.
Mentre le telecamere riprendono il grande regista impegnato a definire gli aspetti narrativi e grafici dei personaggi del lungometraggio, l’attenzione dello spettatore si concentra sulle sfide creative e fisiche affrontate da Miyazaki. Il documentario rivela così quale impegno e quanto tempo sia richiesto a un cineasta della sua caratura per definire ogni dettaglio di uno dei film di animazione più importanti di sempre.

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