L'albero di Natale che accende le luci sul tema dei migranti
ARTE
Noto per i suoi interventi pubblici, il collettivo spagnolo Luzinterruptus è tornato con un nuovo progetto “natalizio”. Un albero di Natale composto di filo spinato e luci di sorveglianza. Un'opera da collocare nello spazio pubblico, per riflettere sul dramma dei migranti.
Un grande albero di Natale costruito
con filo spinato e circondato da barriere di sicurezza. È l’ultimo progetto del gruppo di artisti spagnolo Luzinterruptus. Dopo
l’installazione per il diritto all’acqua Let’s Go Fetch Water! a Washington e il più recente progetto site specific
realizzato in occasione della conferenza mondiale COP25 World
Climate Summit a Madrid, il collettivo punta i
riflettori sul tema dei migranti.
Succede con Christmas Concertina,
il nuovo progetto “natalizio” pubblicato sul sito del collettivo,
e in attesa di essere accolto da qualsiasi città voglia
sostituire il tradizionale abete in piazza con un'opera d'arte di
certo meno convenzionale...
L'ALBERO DI NATALE DI LUZINTERRUPTUS
Illustrato da una serie di disegni a
colori realizzati da Lorenzo Martinez Zamora e Elena Baño Roig,
l'albero di Luzinterruptus è composto da decine di metri di filo
spinato – lo stesso che sempre più spesso viene utilizzato ai
confine delle nazioni per impedire il passaggio di donne, uomini e
bambini in cerca di un futuro migliore.
Allestita in maniera da assumere le
sembianze di un abete, la struttura è circondata da una serie di
barriere respingenti e fari di sorveglianza. Ognuno di questi
elementi rimanda chiaramente alle misure restrittive che sempre più
Paesi (anche europei) stanno adottando nei confronti dei migranti.
LA CRISI DEI MIGRANTI
Ogni anno, infatti, migliaia di
persone si spostano da un territorio all'altro, fuggendo da guerre e
carestie, e trovando le barriere di nazioni che, contro ogni principio civile, negano accoglienza e protezione (ne è un triste esempio la
crisi che si sta consumando proprio in queste settimane al confine
tra Polonia e Bielorussia, dove centinaia di profughi provenienti dal
Medio Oriente sono bloccate al freddo e in condizioni disumane).
In controtendenza rispetto alla
retorica “buonista” del Natale, il collettivo spagnolo ha deciso di
“accendere le luci” sull'argomento, invitandoci a pensare a chi –
anche in questi giorni di festa – paga a caro prezzo le ipocrisie e le ingiustizie
del nostro tempo.
[Immagine in apertura: courtesy
Luzinterruptus]