Il museo milanese che ospita l'Ultima Cena, il capolavoro di Leonardo fra i più celebri di tutta la storia dell'arte, mette a disposizione dei visitatori ben 17 date per la visita in orario serale.

Uno dei capolavori per eccellenza di Leonardo da Vinci, il Cenacolo (nell'immagine in apertura) posto nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, nel cuore di Milano, è un magnete per turisti e per i tanti appassionati del genio toscano. Si tratta senza dubbio di una delle immagini più iconiche di tutta la storia dell'arte, ma anche di una delle più delicate. La peculiare tecnica impiegata da Leonardo per realizzare l'opera, infatti, impone che la visita debba rispettare alcune condizioni affinché il dipinto murale non vada incontro a un ulteriore, rapido deterioramento. Per non mettere a rischio il capolavoro leonardesco, le visite sono organizzate secondo una rigida tabella oraria e prevedono un numero massimo di visitatori. In questo modo, però, moltissime persone che pur sarebbero interessate ad ammirare il capolavoro del genio rinascimentale non riescono a visitare l'Ultima Cena: per soddisfare almeno in parte le esigenze del pubblico sono state organizzate ben diciassette aperture serali speciali, che avranno luogo dalle 19 alle 22, oltre cioè l'orario di visita consueto. UNA NOTTE AL CENACOLO L'annuncio dell’auspicata estensione dell'orario di visita è arrivato dalla direttrice regionale dei Musei della Lombardia, Emanuela Daffra, e dalla direttrice del Cenacolo Vinciano, Silvia Zanzani. “Questa estensione degli orari”, afferma Daffra, “consentirà l’ingresso al museo a 420 visitatori per ognuna delle serate: è la tappa di un percorso che punta ad allargare responsabilmente, e non solo in maniera saltuaria, i numeri di accesso a un museo come quello del Cenacolo, che per necessità conservative impone limiti severi”. In due occasioni in particolare l'apertura serale assumerà un valore simbolico: il 6 aprile 2023, il Giovedì Santo secondo la tradizione cristiana, si celebra proprio l'episodio evocato nell'opera di Leonardo, mentre il 2 maggio ricorre l'anniversario della morte dell'artista, avvenuta nel 1519 ad Amboise, nella Loira. In entrambe le occasioni la visita sarà possibile al prezzo simbolico di un euro e quella del 6 aprile sarà riservata alle persone più fragili e a chi si occupa di loro. L’ULTIMA CENA DI LEONARDO Leonardo lavorò a lungo sull'Ultima Cena, ma in questa estrema ponderazione sta esattamente la debolezza conservativa dell'opera, che non venne realizzata in maniera rapida, ad affresco, ma con una pittura più rilassata su una superficie già secca. Leonardo infatti ritenne più consono e aderente alla sua arte riflessiva l'utilizzo di una pittura che permettesse una stesura successiva di dettagli. Questo però portò a un rapido deterioramento della superficie pittorica, che inoltre venne malamente restaurata nel corso dei secoli. Un lungo intervento intrapreso dalla restauratrice Pinin Brambilla Barcilon, che vi lavorò dal 1977 al 1999, riportò alla luce i brani superstiti della pittura di Leonardo: l'opera che vediamo ora, affascinante ed eterea, è il frutto di questo impegnativo restauro.
PUBBLICITÀ