Conto alla rovescia per la 30esima edizione di Artissima, la fiera d’arte contemporanea torinese che quest’anno, con la curatela di Luigi Fassi, chiama a raccolta ben 181 gallerie italiane e internazionali.

Con 181 gallerie italiane e internazionali orchestrate dalla direzione di Luigi Fassi, la 30esima edizione di Artissima, fiera internazionale d’arte contemporanea con base a Torino, è pronta a tornare dal 3 al 5 novembre all’Oval.  Come dichiarato da Fassi, quest'anno Artissima "racconta la capacità della fiera di trarre una visione progettuale dai suoi tre decenni di attività per continuare a proiettarsi nel futuro, dispiegando la forza del proprio network italiano e internazionale”.  Il tema scelto per questa edizione, ispirato al recente saggio dell’antropologo brasiliano Renzo Taddei, è Relations of Care: un’interpretazione del rapporto di cura come strumento di trasmissione e produzione del sapere.LE SEZIONI DI ARTISSIMA 2023 Come da tradizione, vengono riproposte le quattro categorie della fiera – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions. Al loro fianco, anche le tre sezioni curate: Disegni, a opera di Irina Zucca Alessandrelli della Collezione Ramo di Milano, “presenta progetti concepiti come mostre personali che valorizzino l’autenticità e l’autonomia dell’opera su carta”.  Riconfermata la curatela di Saim Demircan e Maurin Dietrich, direttrice del Kunstverein München, per Present Future, che interpreta il tema della cura con un accento “sulla sensibilità tattile che caratterizza numerose pratiche artistiche”. Infatti, tutte le opere dei dieci artisti della sezione “sono accomunate da una sensazione di esperienza vissuta, espressa attraverso i materiali usati e le immagini che evocano”. Infine Back to the Future, a cura di Defne Ayas e Francesco Manacorda, propone progetti monografici di grandi pionieri dell’arte contemporanea. Tutte e tre le sezioni rivivono anche sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over.LE MOSTRE DIFFUSE IN CITTÀ Ma la fiera “esonda” anche nel resto della città con tre progetti espositivi: La condizione umana alle Gallerie d’Italia, rassegna video curata da Jacopo Crivelli Visconti, seguita dalla mostra diffusa della Fondazione CRT Dove finiscono le tracce, che si articolerà nei luoghi più iconici della cultura torinese. Infine non poteva mancare, per il quarto anno consecutivo, la partecipazione dell’Hotel Principi di Piemonte con l’esposizione a cura di Massimo Minini Perché non Lilloni?, dedicata all’opera di Umberto Lilloni. [Immagine in apertura: © Photo: Perottino-Piva/Artissima]
PUBBLICITÀ