Per festeggiare il Natale, la Galleria Nazionale delle Marche collabora con la città di Milano nell'ambito dell'esposizione a Palazzo Marino della "Madonna con il Bambino e i Santi Simone e Giuda" di Federico Barocci, dal 4 dicembre al 12 gennaio 2025. Il dipinto, fulcro dello stile di Barocci e influenzato da Correggio, ritrae la Vergine in un momento di tenerezza, mentre insegna al figlio a leggere.


Mentre avanza il conto alla rovescia per l’inizio delle festività, la Galleria Nazionale delle Marche si prepara a celebrare il Natale e l’inizio del 2025 con una nuova collaborazione con la città di Milano. Dopo il Battesimo di Cristo del Perugino, ospite durante la scorsa edizione, adesso è il capolavoro rinascimentale della Madonna con il bambino e i santi Simone e Giuda di Federico Barocci, proveniente dalla collezione marchigiana, ad andare in trasferta nel capoluogo lombardo.IL CAPOLAVORO RINASCIMENTALE DI FEDERICO BAROCCI ARRIVA A MILANOLa monumentale pala d’altare, allestita a Palazzo Marino e visitabile gratuitamente dal prossimo 4 dicembre fino al 12 gennaio 2025, rappresenta "l'apice della prima maturità di Federico, al centro della costruzione del suo personalissimo stile, pieno di un dinamismo interno tutto emozionale, modulato con colori sensitivi, per intonare, francescanamente, un cantico all’armonia del creato”, spiegano il direttore della Galleria Nazionale delle Marche Luigi Gallo e la docente universitaria Anna Maria Ambrosini Massari. Recentemente, il capolavoro è stato protagonista di un’esposizione antologica al Palazzo Ducale di Urbino che, a cura di Gallo e Massari, ha contato oltre 80mila visitatori.LA "MADONNA DI SAN SIMONE" DI FEDERICO BAROCCIEseguita da Barocci intorno al 1567, la monumentale tela, anche nota come la Madonna di San Simone, fu concepita per l’altare della settima cappella della chiesa urbinate di San Francesco.Protagonista del dipinto è la Vergine col Bambino, raffigurata dall’artista – influenzato dal Correggio – in tutta la sua tenerezza umana, mentre insegna al figlio a leggere. A completare la composizione iconografica troviamo la figura di San Giuda Taddeo, riconoscibile dall’alabarda, simbolo del suo martirio, e San Simone, anch'egli identificato dallo strumento della sua morte, la sega. Sullo sfondo spiccano infine i committenti, Giovan Cristofero Biancalana e sua moglie Giacoma Lante.[Immagine in apertura: photo Claudio Ripalti, Galleria Nazionale delle Marche]
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