Giunge nella capitale greca l'esposizione che cerca di mettere a fuoco come la società contemporanea gestisca la sfera dell'affettività in un mondo sempre più dominato da interazioni fredde basate su una tecnologia sempre più invasiva.

La mostra Modern Love (or Love in the Age of Cold Intimacies), aperta all'ΕΜΣΤ, il Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene fino al 28 maggio 2023, tenta di dare un volto e un contorno alle relazioni interpersonali della nostra epoca, marcata da una tecnologia onnipervasiva. L'esposizione, curata da Katerina Gregos, inaugura il palinsesto della stagione invernale e primaverile del museo della capitale greca. Il sottotitolo della mostra cita l'efficace espressione coniata da Eva Illouz, autrice del saggio Cold Intimacies: The Making of Emotional Capitalism. Secondo la studiosa, infatti, l'affettività contemporanea è basata sull'interiorizzazione del modello del baratto e del giusto scambio secondo principi commutati dall'economia di tipo capitalistico. Corresponsabili di questo cambio paradigmatico dell'affettività, secondo Illouz, sarebbero il mondo digitale nel quale ormai viviamo immersi, ma anche l'impatto dei giganti della tecnologia e la radicata attitudine consumistica. Ma non tutto il male viene per nuocere, anzi: l'ampliamento della platea dei fruitori quotidiani di Internet ha consentito a molti di ritrovare una nicchia di utenti con cui condividere la stessa visione del mondo e la stessa idea di affettività. LA RIVOLUZIONE DIGITALE DEGLI AFFETTI In particolare la mostra di Atene indaga il ruolo di Internet nella sempre maggiore libertà di espressione della propria identità sessuale: per molti la rete è stata un'opportunità per riconoscersi nell'esperienza analoga di altre persone. Questo ha una valenza politica soprattutto nelle società ancora legate a modelli eteropatriarcali, che tendono ad avere un atteggiamento pregiudizievole quando non apertamente ostile al mondo queer o a chiunque non sia rigidamente inquadrabile all'interno di una sessualità marcatamente binaria. GLI ARTISTI IN MOSTRA AD ATENE Qual è il confine tra lo spazio pubblico e quello privato in un mondo costantemente connesso? Dove termina il virtuale e inizia il reale? Nella società odierna è difficile stabilire limiti. Alcune piattaforme online, ad esempio, tendono forse a svuotare il significato dell'affettività, inducendo l'utente all'adozione di comportamenti egoisti e narcisistici: queste e altre tematiche analoghe sono l'oggetto della mostra Modern Love di Atene. L'esposizione, dopo aver toccato Germania, Estonia e Paesi Bassi, fa ora tappa anche in Grecia, con opere di 24 artisti provenienti da 14 Paesi. Alla mostra ateniese si aggiungono lavori di alcuni artisti locali come Andreas Angelidakis, Kyriaki Goni, Maria Mavropoulou ed Eva Papamargariti, mentre l'Italia è rappresentata da Laura Cemin, classe 1992. Oltre all'arte, però, l'iniziativa include anche un programma pubblico di incontri, conferenze e focus, mentre a gennaio 2023 prenderanno il via le esposizioni monografiche incentrate sulle conseguenze della tecnologia digitale contemporanea rispetto alle relazioni sociali.  [Immagine in apertura: Marge Monko, I Don't Know You So I Can't Love You, 2018 (detail). Courtesy of the artist]
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