Arriva sugli scaffali la nuova edizione dell'iconico “Atlante dell'arte contemporanea”, un compendio rivolto agli appassionati, ai collezionisti e ai galleristi in grado di offrire al lettore “un’avvincente esplorazione a volo d’uccello sul variegato mosaico dell’arte”.


Come navigare in un mondo così complesso come quello dell’arte contemporanea? Come comprendere le oscillazioni del mercato, il valore intrinseco delle opere del nostro tempo, e come rimanere aggiornati sulle ultime novità del settore? Da anni, il “segreto” di collezionisti, galleristi, mercanti e appassionati è l'Atlante dell'arte contemporanea pubblicato da Giunti: un compendio completo e accessibile che offre una diapositiva aggiornata della scena artistica attuale.L’ANTOLOGIA PER SCOPRIRE IL SISTEMA DELL’ARTE ITALIANOSono quasi 900 pagine quelle che compongono la nuova edizione del libro (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina): il denso volume porta il lettore alla scoperta delle sfaccettature del panorama artistico italiano e non solo, spesso raccontate attraverso le testimonianze dei protagonisti. Il ritratto che ne emerge “non è solamente l’Italia dei ‘grandi’, ma anche di nuovi talenti, di anime affermate provenienti da altre terre, come Henri Cartier-Bresson e Jean-Michel Basquiat, in una prospettiva mai ristretta o esclusiva”, scrive il caporedattore del volume Gianni Dunil nell'introduzione. Quel che ne risulta è “un’avvincente esplorazione a volo d’uccello sul variegato mosaico dell’arte che svela stratificazioni di significato, ispirazioni e fantasie di ogni anima sensibile”, conclude l’autore.IL MERCATO DELL’ARTE SPIEGATO AI LETTORIAmpio spazio è riservato alle dinamiche di mercato: “i flussi, il plusvalore, il trend, gli invenduti sono alcuni dei parametri fondamentali in questa analisi capillare”, si legge nell’introduzione, “alla quale si aggiunge il consueto e rigoroso giudizio della redazione. Esplorando questa intersezione di aspetti, non solo vengono forniti dati utili per la navigazione nell’ambito del collezionismo, ma si possono comprendere meglio le dinamiche economiche del mercato dell’arte”.
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