L'artista austriaco Mathias Gmachl ha realizzato un'enorme scultura a forma di balena. Un'installazione (esposta fino al 12 ottobre a Lugano) che ci invita a riflettere sull'impatto delle nostre azioni sull'ambiente che ci circonda.

L’inquinamento acustico degli ambienti naturali, incluso quello marino, è un problema reale e stringente: le attività umane sono diventate negli ultimi decenni sempre più rumorose e invasive, a scapito di moltissime specie, dai grandi cetacei alle meduse. Una situazione drammatica che rischia di compromettere in maniera irreversibile le abitudini e l’esistenza stessa degli animali. Un nuovo intervento artistico si sofferma sulla questione, ricordandoci le nostre responsabilità nei confronti dei tanti esseri viventi che popolano insieme a noi la Terra. Autore dell’opera, dal titolo Echoes – a voice from uncharted waters, è Mathias Gmachl, che – in risposta alla call indetta nel 2019 da LAC Lugano Arte e Cultura, MuseumsQuartier di Vienna e Quartier des Spectacles di Montréal – ha realizzato un’enorme balena luminosa e interattiva: una scultura collocata nel paesaggio urbano, metafora di tutte le creature marine succubi dell’azione sconclusionata dell’uomo.ARTE E SOSTENIBILITÀ Realizzata in acciaio e lunga 17 metri (per un peso di 5 tonnellate), l’opera è attualmente in mostra nella cornice del Parco Ciani di Lugano. Dotata di un sensore che ne delimita l’area, la balena emette una serie di rumori che rimandano ai suoni dei mari e degli oceani; una melodia rassicurante, che si interrompe tuttavia una volta oltrepassato il limite e avvicinandosi all’installazione. Violando la distanza necessaria al benessere del mammifero, infatti, le luci del cetaceo si affievoliscono, e i suoni marini si spengono lasciando spazio a meno piacevoli rumori industriali. Progettata e sviluppata dall’artista austriaco insieme a una équipe di biologi marini, l’opera sarà visibile a Lugano fino al 12 ottobre, accompagnata da una serie di attività educative per bambini e famiglie promosse grazie alla mediazione culturale del LAC. Nei mesi successivi la balena “viaggerà” a Montréal, in Canada, pronta a diffondere il suo messaggio a sostegno degli abitanti dei nostri mari.LE PAROLE DELL’ARTISTA “È il momento di sensibilizzare la gente e far conoscere i suoni sottomarini”, ha commentato l’artista Mathias Gmachl. “Se come collettività riusciamo a rispettare gli spazi della balena, essa ci ripagherà con suoni misteriosi che giungono dagli abissi; se non saremo in grado di farlo ‘annegheremo’ nel rumore. La balena ci invita ad ascoltare, a riflettere e a raccontare storie. Storie che renderanno più tollerabile una situazione insopportabile”. [Immagine in apertura: © MuseumsQuartier Wien – Photo eSeL.at – Lorenz Seidler]
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