L'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado ospita “Intervista a Pasolini”, la mostra di Davide Toffolo ispirata all'omonimo graphic novel del 2002. Uno sguardo fedele e originale sul lascito del grande intellettuale, celebrato nel centenario della scomparsa.

Da una parte Davide Toffolo, autore di fumetti tra i più originali e amati della scena nazionale. Dall'altra Pier Paolo Pasolini, intellettuale dissidente e “corsaro”, voce fuori dal coro dell'Italia del secondo dopoguerra. I due si erano già “incontrati” tra le pagine di un atipico graphic novel, dedicato proprio al lascito dell'eclettico poeta, regista e scrittore bolognese. I due si ritrovano oggi, in un'esposizione oltreconfine che prende le mosse proprio da quella storica pubblicazione, attualizzandone i temi che l'avevano animata nel lontano 2002. IL FUMETTO DI DAVIDE TOFFOLO SU PASOLINI A venti anni dalla prima edizione di Intervista a Pasolini, il fumetto di Toffolo (pubblicato originariamente da Biblioteca dell'Immagine e successivamente ristampato da Rizzoli Lizard) prende vita all'interno di un nuovo progetto espositivo, allestito negli spazi dell'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado. Intitolata alla stessa maniera del volume, e curata da Paola Bristot, la mostra presenta al pubblico serbo oltre settanta tavole originali realizzate per la pubblicazione, insieme a una folta serie di disegni creati da Toffolo in occasione della performance live Pasolini, L'incontro, e una selezione di copertine delle varie edizioni in cui è stata stampata l'opera nel corso degli anni. LA MOSTRA SU PASOLINI A BELGRADO Il pretesto della rassegna (visitabile fino al 17 giugno 2022) è ovviamente il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, celebrato in tutta Italia con un gran numero di eventi e rassegne dedicati al grande intellettuale. Nondimeno, la mostra è l'occasione per affermare l'attualità del suo pensiero. I temi dell'anticapitalismo e dell'anticonformismo, la solitudine e l'isolamento conseguenti al rapporto di dissidenza con il mondo prendono forma grazie al pennino del fumettista, mettendo a segno un'analisi vivida e trasversale dell'iconico poeta e intellettuale. LE PAROLE DI PAOLA BRISTOT “Pasolini amava i fumetti e nella sua ricerca artistica li aveva usati per la sceneggiatura dello story board del film 'La terra vista dalla luna'. Per uno scrittore che fa fumetti come Davide Toffolo questo è stato uno dei 'ganci' da cui partire per confrontarsi con il poeta friulano”, spiega la curatrice. “La scelta di immaginarsi un personaggio, il sig. Pasolini, che si presenta e soprattutto parla come il poeta, è stata la soluzione romanzesca che gli ha permesso di riprendere, senza tradirle, riflessioni ancora attuali. Gli argomenti sono quelli che Pier Paolo Pasolini ha affrontato con grande lucidità intellettuale e illuminazione poetica: il complicato rapporto con il padre, con lo Stato, ma anche la sua passione per il cinema, per le forme di una città e di un popolo di cui ammirava la bellezza antica e originale. Tra passato e presente sembra non esserci molta differenza e molti dei problemi su cui Pasolini rifletteva restano irrisolti: l'omologazione, i sistemi di autoritarismo e di spettacolarizzazione della cultura e della comunicazione. Questi alcuni aspetti da cui deriva la grande popolarità di questo graphic novel, che in mostra dà la possibilità di osservare la potenza del disegno delle tavole, che mettono in luce intensi ritratti di Pasolini, ma anche i paesaggi dei principali luoghi dove è vissuto, dalla campagna friulana, al centro di Bologna universitaria, fino alla campagna romana”. [Immagine in apertura: courtesy Davide Toffolo]
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