A curare la prossima Biennale di Bucarest sarà... un robot
ALTRO
Si chiama Jarvis – come il maggiordomo virtuale nel fumetto “Iron Man” – ed è il primo software preposto alla direzione di un evento artistico: un esperimento di intelligenza artificiale pronto al debutto nella prossima edizione della Biennale di Bucarest.
Chi lo ha detto che i robot sono adatti soltanto ai lavori manuali? Ma soprattutto, siamo così sicuri che il mondo dell'arte e della creatività siano immuni all'invasione dell'automazione? A rispondere in maniera più o meno provocatoria a queste domande è oggi la Biennale di Bucarest, recentemente sotto i riflettori per una decisione alquanto singolare.La direzione della prossima edizione della rassegna – attesa nella capitale della Romania dal 19 maggio al 17 luglio 2022 – sarà infatti affidata a un programma di intelligenza artificiale. Non una presenza in giacca e cravatta, dunque, ma un sistema numerico creato per rimpiazzare in tutto e per tutto la classica figura del curatore, a partire dalla selezione degli artisti da invitare.UN EVENTO VIRTUALECreato nei laboratori dello studio di programmazione viennese Spinnwerk, Jarvis – questo il nome del software – sarà in grado di elaborare, attraverso processi informatici complessi, dati e informazioni messi a disposizione da università, biblioteche e istituzioni artistiche. Il passaggio successivo sarà quello di individuare tutti gli artisti in grado di “coprire”, attraverso la loro pratica, il tema scelto (ancora non definitivo), riducendo la selezione dei partecipanti a una pura operazione algoritmica.Ma non è tutto. La scelta di un “robottino” come curatore della rassegna non sarà l'unica novità in questa direzione. L'intera manifestazione si terrà infatti soltanto sul piano virtuale: questo significa che ogni persona, in ogni momento e in ogni angolo del pianeta, avrà accesso all'evento se munita di un visore VR, prendendo parte a performance, talk e tour espositivi stando comodamente seduta sul divano della propria abitazione.Nel frattempo l'edizione di quest'anno della biennale – intitolata Farewell to Research – continua la sua programmazione, fino al 4 luglio. Per dare un'occhiata alle iniziative basta connettersi al sito web della rassegna, eccezionalmente trasferita online a causa dell'emergenza sanitaria in corso.[Immagine in apertura: foto di Seanbatty da Pixabay]