Investimento da 250 milioni di euro per la riqualificazione di una porzione della Bicocca a Milano. Già sede di un vasto complesso industriale, poi dismesso, il quartiere venne rinnovato dallo studio guidato dall'architetto Vittorio Gregotti a partire dalla metà degli anni Ottanta: entro il 2026 ospiterà un distretto verde per il lavoro e la socialità.

C'è spazio anche per l'arte contemporanea e i nuovi linguaggi espressivi all'interno di BiM - Bicocca incontra Milano, il piano di rigenerazione progettato dallo studio di architettura Piuarch e dal paesaggista Antonio Perazzi in un'area del capoluogo lombardo dalla lunga e articolata storia. Sviluppatosi in chiave moderna all'inizio del Novecento, accanto agli impianti produttivi Pirelli, il quartiere Bicocca da metà degli anni Ottanta è stato oggetto della più grande opera di riqualificazione urbana mai intrapresa in Europa. Il progetto, all'epoca assegnato tramite concorso allo studio guidato dal compianto architetto Vittorio Gregotti, diede vita a un complesso scandito da edifici monumentali, destinati ad accogliere una pluralità di funzione. Per una porzione della Bicocca, sta per aprirsi una nuova fase.RIGENERAZIONE URBANA ALLA BICOCCA DI MILANO Il programma di intervento riguarda un'area di oltre 50mila mq e due immobili di Gregotti situati in viale dell’Innovazione 3 e viale Piero e Alberto Pirelli 10. Promosso da un investitore privato, lo stesso al quale si deve il recupero di Manifattura Tabacchi a Firenze, BiM adotta la logica del "retrofitting", privilegiando il riuso e l'adattamento dei volumi esistenti alla costruzione ex novo. Quest'ultima sarà circoscritta al cosiddetto Pavilion, uno spazio polifunzionale di 800mq anch'esso su disegno di Piuarch. In larga parte, nei volumi esistenti e rigenerati si insedieranno uffici e spazi a destinazione direzionale (per oltre 43mila mq), oltre ad attività commerciali (per 3.400 mq). Centrale il ruolo assegnato alla componente vegetale, concepita come fil rouge dell'intera operazione: sarà presente non solo nelle aree pubbliche e comune, ma attraverso ampie terrazze verdi anche negli ambienti di lavoro. Non a caso, il botanico e paesaggista Perazzi ha sottolineato che "il progetto paesaggistico per BiM non è solo il completamento architettonico dell’ampio complesso gregottiano della Bicocca, ma vuole sancire una diversa relazione con un quartiere in fermento e un territorio da riscoprire". In particolare, nei 6 mila mq di giardino di BiM saranno messe a dimora 3.700 piante di circa 40 specie differenti. MOSTRE E INIZIATIVE CULTURALI ALLA BICOCCA  Sebbene il termine indicato per il completamento di BiM è il 2026 (con l'apertura del Pirelli 10 nel 2024), alcune aree del complesso sono già fruibili e resteranno accessibili durante il cantiere. Si va dalla caffetteria temporanea al BiM garden, passando per gli spazi di C41 Panorama e C41 Gallery, entrambi a vocazione artistica e culturale. Attualmente è visitabile la prima mostra: un'installazione esito della collaborazione del filosofo Leonardo Caffo e dell'artista Valentina Viviani. La successiva prenderà il via l'8 maggio (fino all’1 settembre) e avrà come protagonista l’artista tedesca Isabelle Wenzel. Circular Economy, Culture + Nature, Wellbeing, Food&Beverage, Music sono gli ambiti tematici del programma di attività culturali temporanee curato per BiM dall'agenzia creativa Studiolabo. [Immagine in apertura: BiM, render piazza e pavillon, credits WOLF]
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