Il progetto artistico dedicato al mito delle streghe campane
ARTE
Tutto pronto per la terza edizione di “Marea Art Project”, il programma di residenze della costiera amalfitana. Ospite di quest'anno è il Collettivo ৺ ෴ ර ∇ ❃ ‾‾, protagonista di un progetto partecipativo dedicato al mito delle streghe campane.
Tradizioni popolari, leggende e spunti
di riflessione sulle dinamiche che governano il nostro mondo si
intrecciano nel nuovo progetto del Collettivo ৺
෴ ර ∇ ❃ ‾‾, il gruppo di artiste, curatrici e
ricercatrici che da circa due anni approfondisce le relazioni tra
femminismo e questione meridionale, elaborando attraverso i
linguaggi del contemporaneo racconti storici e folklore locale.
Nato nel 2020 tra Palermo, Napoli e
Berlino, il gruppo, che si definisce anche “spazio di lettura e
progettazione militante e artistica”, è protagonista della terza edizione di Marea Art
Project, il programma di residenze artistiche della costiera
amalfitana.
LA NUOVA EDIZIONE DI MAREA ART
PROJECT
È qui che Sonia d’Alto, Claudia
Gangemi, Susanna Gonzo, Sofia Melluso e Nao (componenti del
collettivo) porteranno avanti la loro ricerca sulle leggende relative
alle streghe – tema già affrontato di recente sull'isola eoliana
di Alicudi e ora approfondito con nuovi sguardi sul contesto campano.
A Praiano, borgo di pescatori in provincia di Salerno, le cinque
autrici daranno vita a un percorso di riflessione teorica, storica e
sociale, che affonderà le radici nel passato portando a inevitabili
riflessioni sulla condizione femminile, tra ieri e oggi. “L’idea
che la donna potesse essere libera dalla sua funzione sociale di
madre e di figlia è sempre stata al centro degli incubi e del
terrore degli uomini: così come le 'majare', anche le 'janare',
figure simili della tradizione campana, esercitano il loro desiderio
di evasione tramite il volo e la partecipazione ai sabba, come
volontà di sfuggire temporaneamente a una quotidianità
opprimente”, riferiscono le ricercatrici.
UN PROGETTO SUL TERRITORIO CAMPANO
Partendo da questi presupposti, il
collettivo sarà ospite, dal 30 ottobre al 26 novembre, negli ambienti
della Casa L'Orto, abitazione risalente al 1700 e costruita dagli
antenati di Carol LeWitt, moglie dell’artista americano Sol LeWitt. Qui daranno forma e sostanza ai loro pensieri, non senza
coinvolgere gli abitanti del territorio con interviste e incontri con
la comunità. “Oltre alle storie di mare, siamo interessate
anche a tutte le mitologie e ai racconti legati all’altro lato della
costiera, quello dell’entroterra montuoso: le storie delle
guaritrici e i racconti del lavoro delle donne che avveniva
principalmente a contatto con la terra. Vorremmo cercare di legarci a
queste storie e capire in che modo possano rivivere nel quotidiano e
nel nostro immaginario politico”.
LA PRESENTAZIONE DELLE OPERE
Così Imma Tralli e Roberto Pontecorvo,
fondatori di Marea Art Project, hanno presentato il lavoro del
gruppo prima dell'inizio del progetto di residenza: “Il loro
lavoro agisce come forma di resistenza alla perdita di identità e
memoria collettiva a cui sono destinati luoghi come la costiera,
schiacciati dal turismo stagionale e di massa. Inoltre, indaga la
condizione della donna al sud e celebra i poteri e gli spazi di
libertà che queste sono riuscite a crearsi per sfuggire
all’oppressione della società e delle loro stesse famiglie”.
Per approfondire il lavoro del
Collettivo ৺ ෴ ර ∇ ❃ ‾‾, e
conoscere da vicino le riflessioni alla base del processo creativo,
il prossimo 24 e 25 novembre avrà luogo Alta Marea: una due
giorni dedicata alla storia e alle esperienze passate e presenti di
Marea Art Project, con visite agli spazi di Casa L'Orto
nell'ambito della seconda edizione di Art Days Campania. Per ulteriori dettagli vi invitiamo a
consultare l'apposita pagina web.
[Immagine in apertura: Giulia
Crispiani. Courtesy Marea Art Project]