Archiviata la mostra al Pirelli HangarBicocca, e in concomitanza con la settimana dell'arte, Maurizio Cattelan torna a Milano con un nuovo progetto espositivo. Questa volta in un luogo decisamente fuori dalle mete convenzionali dell'arte contemporanea.

Tornato all'ombra della Madonnina nel 2021, dopo undici anni di assenza, Maurizio Cattelan conferma il suo legame sentimentale (ancor prima che professionale) con la città italiana che più di tutte ha contribuito alla sua popolarità: Milano. A poche settimane dalla chiusura dell'acclamata rassegna Breath Ghosts Blind al Pirelli HangarBicocca, l'artista padovano torna a far parlare di sé grazie a una nuova iniziativa. Un progetto per certi aspetti atipico, che volta le spalle alle provocazioni del passato e volge l'attenzione al senso della vita e alla precarietà dell'esistenza terrena. IL NUOVO PROGETTO DI MAURIZIO CATTELAN Portando all'estremo il tema della morte, già esplorato nell'ambito della recente esposizione meneghina, lo scultore è ora ospite del Cimitero Monumentale di Milano. È qui, in questa sede decisamente fuori dalle mete convenzionali dell'arte contemporanea, che Cattelan ha allestito la sua opera del 1994 Lullaby: un lavoro che appare più che mai significativo oggi, di fronte alle devastanti perdite umane a causa della pandemia e della guerra in corso in Ucraina. Protagonisti della rassegna (inaugurata in concomitanza con la settimana dell'arte, e visitabile fino al prossimo 6 novembre) sono i quaranta sacchi di plastica bianchi contenenti le macerie di un muro esterno del Padiglione d’Arte Contemporanea progettato da Ignazio Gardella, colpito dall'esplosione di un'autobomba mafiosa il 27 luglio 1993 (attentato nel quale persero la vita cinque persone). UNA RIFLESSIONE SULLA CONDIZIONE UMANA Recuperate dall'artista in una discarica nei giorni successivi alla strage, le macerie sono qui presentate come mucchi di detriti stoccati su due pallet disposti nella sala del Tempio Crematorio del cimitero. Un'operazione già avvenuta in passato (prima a Londra poi a Parigi), e per la prima volta ripetuta per il pubblico milanese. Un invito a fare i conti con i drammi del nostro tempo e con la caducità dell'esistenza, in un luogo simbolo per definizione della precarietà della vita terrena. Successivamente all'esposizione (che prende il titolo di Ninna Nanna), le due installazioni saranno donate alla città, entrando a far parte della collezione permanente del Museo del Novecento. Il gesto del dono, in questo senso, aggiunge ulteriore valore simbolico all'iniziativa, contribuendo alla riuscita di un progetto dal forte valore evocativo. LE PAROLE DI GIUSEPPE SALA “Ringrazio Maurizio Cattelan per 'Lullaby', per averla regalata a Milano, ma anche e soprattutto per averla realizzata e per ciò che questa opera rappresenta”, ha affermato il sindaco Giuseppe Sala. “'Lullaby' racconta una pagina dolorosa per la nostra città: il vigliacco attentato mafioso di via Palestro. Milano non dimentica e nel luogo deputato al ricordo, il nostro Monumentale, oggi con 'Lullaby' onora la memoria di chi ha perso la vita nella strage del PAC. L'arte ha quella straordinaria dote di provocare riflessioni e di cogliere significati profondi e nuovi, ogni qualvolta la si ammiri. E l’opera di Cattelan lo fa con grande concretezza”. “Spesso la memoria è aiutata dagli oggetti, ci permettono di non dimenticare con il passare del tempo”, ha aggiunto Cattelan (protagonista di una personale anche negli spazi della galleria Massimo De Carlo, sempre a Milano). “Le macerie di 'Lullaby' appartengono a Milano, per questo ho pensato che fosse un dovere restituire l’opera alla città e alla cura dei milanesi”. [Immagine in apertura: Maurizio Cattelan, Lullaby, 1994, photo Zeno Zotti, Tempio Crematorio, Cimitero Monumentale, Milano, 2022. Courtesy Comune di Milano]
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