Costruito nei primi anni dell'Ottocento, a metà strada fra Venezia e Murano, il cimitero di San Michele di Venezia ospita le tombe di personalità illustri come Igor Stravinskij ed Ezra Pound. Un nuovo libro illustrato ne racconta il fascino e la storia.

Un luogo di culto e preghiera, certamente, ma anche un museo a cielo aperto sospeso nel tempo. Stiamo parlando del cimitero di San Michele di Venezia, l'antico cimitero monumentale situato sull'omonima isola nel mezzo della laguna. L'acqua che lo circonda, il rosso dei mattoni dei muri di cinta e il verde scuro dei suoi cipressi fanno di questo luogo (originariamente costruito nel 1807) un affascinante “scrigno” di vite e memorie. E non è un caso che uomini e donne di cultura famosi come Igor Stravinskij, Sergej Djagilev ed Ezra Pound abbiano scelto proprio questo giardino "galleggiante" come eterna dimora. GLI ARTISTI SEPOLTI AL CIMITERO DI SAN MICHELE Sono infatti molti i personaggi celebri qui sepolti. L'impresario teatrale russo Sergej Djagilev, il compositore e direttore d'orchestra Igor Stravinskij insieme alla moglie Vera de Bosset, il poeta statunitense Ezra Pound, lo scrittore russo Iosif Brodskij, il compositore Luigi Nono, lo psichiatra Franco Basaglia e il pittore Emilio Vedova sono solo alcuni dei nomi più noti che si possono scorgere sulle tombe. A loro, e più in generale alla storia di questo luogo magico, è rivolto il nuovo libro illustrato di Gianluca Costantini: un viaggio visivo dedicato all'antico cimitero, a coloro che lo “abitano” e che da secoli rendono il sito una delle mete predilette per appassionati di cultura a caccia di luoghi non convenzionali. IL LIBRO DI GIANLUCA COSTANTINI Portato sugli scaffali da Damocle Edizioni, il libricino – dal titolo San Michele Cemetery Island – è un'affascinante parata di volti e oggetti riconducibili a questo luogo storico. Protagonisti della pubblicazione (nella quale a parlare sono soprattutto le immagini, a dispetto delle pochissime citazioni in lingua inglese) sono gli illustri personaggi che riposano nel camposanto, a partire da Stravinskij – deceduto a New York e sepolto in laguna per scelta. Le figure di questi artisti, musicisti e pensatori – ritratti che provano a fermare su carta la polvere del tempo – si accompagnano a elementi del paesaggio e a frammenti visivi densi di significato. Vite passate, animali che qui fanno scalo senza pagare il biglietto, oggetti abbandonati e strutture dismesse si mescolano nella narrazione, mettendo a segno una storia che non segue una logica dichiarata, ma che viaggia piuttosto per simboli e corrispondenze poetiche. [Immagine in apertura: courtesy Gianluca Costantini]
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