Ponendo a confronto le storie di Charlie Chaplin ed Eleonora Duse, attraverso i resoconti di critici, attori e registi dell’epoca, il libro scritto da Marcello Gallucci offre al lettore un'analisi approfondita e corale dell’impatto del loro incontro tanto sulla carriera dell'attore quando sulla percezione dell'attrice nel mondo del cinema.

Nel 1924, mentre era negli Stati Uniti per quella che sarebbe stata l’ultima tournée della sua vita, Eleonora Duse conobbe Charlie Chaplin: un incontro che segnò un momento cruciale nella vita e nel retaggio culturale di entrambi gli artisti. Un secolo più tardi, in occasione del centesimo anniversario della morte della “divina”, Marcello Gallucci ha pubblicato con la casa editrice Jaca Book Eleanora - Come Chaplin ricreò la Duse - Rêverie su un mazzo di fiori (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina), un saggio che si propone di esplorare gli effetti di questo confronto fra due dei maggiori interpreti dell’arte teatrale e cinematografica moderna. Assemblando articoli e testi redatti da grandi critici dell’epoca, da attori e registi del calibro di Lee Strasberg, e dello stesso Chaplin, l’autore dà vita a un saggio che “non è un libro sulla Duse”, come sottolinea lo stesso Gallucci nella prefazione, ma offre al lettore una ricca serie di spunti per indagare la “dimensione intima” della grande attrice italiana.L’INCONTRO FRA CHAPLIN ED ELEONORA DUSEAll’epoca del loro incontro, l’allora 35enne Charlie Chaplin era già una stella del cinema muto, mentre Eleonora Duse aveva 63 anni ed era ancora considerata, anche in America, una delle grandi dive del teatro mondiale. Come emerge chiaramente dalle sue parole fedelmente riportate nel libro, il grande cineasta britannico rimase affascinato dalla presenza scenica e dalla profondità emotiva della Duse, tanto da sentirsi motivato a integrare nuove forme di espressione recitativa nelle sue pellicole e a perfezionare la sua tecnica attoriale. Nella sua analisi critica, posta in chiusura d’opera, l’autore analizza quindi nel dettaglio come le opere di Chaplin successive all'incontro risentano in modo evidente dell'influenza della grande attrice italiana.UN TRIBUTO ALLA “DIVINA” DUSE NEL CENTENARIO DELLA SCOMPARSAGrazie agli spunti offerti dagli articoli di giornale dell’epoca e da numerosi brevi saggi, in buona parte inediti o noti solo parzialmente, l’opera prende in esame l’impatto immediato di una figura come Eleonora Duse sul pubblico americano, analizzando anche come l'incontro con Chaplin abbia cambiato la sua percezione nella cultura statunitense di inizio Novecento. Il celebre cineasta infatti “ricreò” la figura della Duse in pellicole come Luci della città e Tempi moderni, rendendo omaggio alla sua straordinaria capacità di trasmettere emozioni profonde attraverso l’arte scenica, e contribuendo in modo significativo alla grandezza internazionale del lascito artistico di una delle più grandi attrici della storia del teatro.
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