Il museo ribattezzato Art and Sci-tech Center rappresenterà il fiore all'occhiello dell'Hangzhou Oil Refinery Factory Park, l'intervento che trasformerà un ex distretto industriale cinese in un polo culturale e commerciale. Un progetto articolato, assegnato tramite concorso allo studio di architettura MVRDV.

Interventi poderosi e permanenti, ma anche opere effimere e temporanee: dopo anni di colossali opere edilizie, la Cina si misura con il patrimonio esistente (e con la propria storia industriale) coinvolgendo anche la comunità internazionale degli architetti. Sta accadendo nella città di Taiping Xu, nella provincia del Guangdong, con la suggestiva installazione Timeless Beacon, progettata dall'architetto Ma Yansong. Avverrà, nel prossimo futuro, a Hangzhou, la città in cui si conclude il tragitto del celebre Gran Canale. Proprio nell'estremità meridionale di quello che è considerato fra i più lunghi e antichi corsi d'acqua artificiali del mondo, un ex distretto industriale si appresta a cambiare volto per accogliere nuove funzioni.IN UN'EX RAFFINERIA CINESE APRIRÀ UN MUSEO Vinto dallo studio di architettura MVRDV, il concorso per il progetto del Hangzhou Refinery Oil Factory Park interessa un'area di circa 18 ettari. La chiusura della raffineria di petrolio un tempo attiva documenta l'evoluzione in corso del Gran Canale, che venne costruito per rafforzare i collegamenti economici tra il sud e il nord della Cina. Oggi il Paese punta a rendere questa "infrastruttura industriale" un servizio sociale diffuso, in particolare consentendo l'accesso e l'uso dell'acqua ai milioni di persone che vivono lungo i 1700 chilometri della sua estensione. In questo processo di trasformazione rientra anche il dismesso sito, del quale dopo varie demolizioni restano alcuni grandi edifici e i fusti per lo stoccaggio del petrolio. Strutture che diverranno parte integrante del nuovo parco, il cui fulcro sarà l'Art and Sci-tech Center: riconoscibile con il suo volume cilindrico, concepito come una maxi versione dei silos che un tempo contrassegnavano l'area, il museo disporrà di spazi espositivi, di spazi per spettacoli e installazioni.UN PARCO PUBBLICO FRA LE STRUTTURE INDUSTRIALI "Sappiamo che dobbiamo abbandonare il petrolio su vasta scala", ha affermato Winy Maas, socio fondatore di MVRDV. “Ma questo solleva la domanda: cosa dovremmo fare con tutta l'infrastruttura che è stata creata (per lavorarlo, N.d.R.)? È, allo stesso tempo, allettante e romantico rompere con la storia e immaginare un futuro in cui costruiremo sulle rovine del passato. Con questo progetto facciamo entrambe le cose: incorporiamo le vecchie strutture industriali, mentre gli elementi di nuova costruzione – che sono chiaramente distinguibili da quelli storici – ci mostrano un futuro migliore e più sostenibile", ha aggiunto l'architetto. Nel complesso, infatti, il piano di intervento prevede la conservazione e il riuso delle strutture presenti nel lotto: oltre al museo, qui prenderanno forma uffici, spazi commerciali e un parco pubblico. Per quanto attiene alle nuove costruzioni, lo studio precisa che ogni superficie edificata è stata immaginata come "generatrice di energia", così da rendere indipendente il Hangzhou Refinery Oil Factory Park e da contribuire con la sua produzione interna alla rete nazionale. In un certo senso, si porterà avanti la funzione originaria di questo luogo. [Immagine in apertura: MVRDV, Hangzhou Refinery Oil Factory Park © MVRDV]
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