Enormi sculture in cemento che si innalzano dalla sabbia del deserto americano. Non si tratta di monumenti cerimoniali di epoca precolombiana, ma dell'ultimo – ambizioso – progetto di Michael Heizer, pioniere della Land Art.

C'è chi – come la gallerista Virginia Dwan – non ha esitato a definirlo “uno dei più grandi lavori di questo secolo”, e non soltanto per le mastodontiche dimensioni. Vero è, infatti, che la storia e le aspettative dietro il progetto City di Michael Heizer erano state sufficienti a rendere questa incredibile opera d'arte una leggenda ancor prima di venire alla luce. Ora, dopo cinque decenni, la misteriosa città-fortezza si prepara ad aprire al pubblico, alzando il sipario su un lavoro che difficilmente lascerà indifferenti coloro che avranno la fortuna di visitarlo. LA LAND ART DI MICHAEL HEIZER Progettata nei primi anni Settanta, e tenuta in larga parte segreta nel corso dell'ultimo mezzo secolo, l'installazione consiste in una vasta serie di costruzioni astratte disposte nelle profondità del deserto americano. Ci troviamo nell'area desertica a est nello Stato del Nevada. È qui, su una superficie che si estende per più di due chilometri, che il noto land artist – celebre per le opere in grande scala realizzate negli spazi aperti dell'entroterra statunitense – ha scelto di dare forma ai suoi “complessi”: un termine che rimanda direttamente all'archeologia e all'architettura, discipline certamente coinvolte in quest'opera enigmatica e aperta alle interpretazioni. LA CITTÀ MISTERIOSA DI MICHAEL HEIZER A vederla, City si presenta infatti come una grande città sulla sabbia rossa del deserto. Al posto degli edifici, tuttavia, spiccano enormi sculture geometriche e astratte: distribuite nello spazio, le strutture richiamano alla memoria gli antichi monumenti precolombiani, palesandosi come opere cerimoniali provenienti da un tempo a noi sconosciuto. Le opere saranno aperte al pubblico il prossimo 2 settembre. A partire da questa data l'ambizioso progetto di Michael Heizer – che ha goduto del supporto e del sostegno economico di grandi istituzioni quali Crystal Bridges Museum of American Art di Bentonville, Glenstone Museum di Potomac e Museum of Modern Art di New York (oltre all'organizzazione non profit Triple Aught Foundation, creata proprio per assicurare il mantenimento delle opere outdoor dell'artista sparse per il mondo) – si rivelerà in tutta la sua mole. [Immagine in apertura: 45°, 90°, 180°, City. © Michael Heizer/ Triple Aught Foundation. Courtesy of the artist and Triple Aught Foundation. Photo: Ben Blackwell]
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