La Maria Maddalena in estasi, temporaneamente esposta a Palazzo Ducale, sancisce il ritorno in Laguna di una delle pittrici più amate di sempre. Il capolavoro di Artemia Gentileschi è oggetto di un prestito a lungo termine da parte di un collezionista privato.

La nuova rassegna Ospiti a Palazzo promossa dal Palazzo Ducale di Venezia sancisce il metaforico ritorno in Laguna della pittrice Artemisia Gentileschi e di uno dei suoi più noti capolavori, la Maria Maddalena in estasi. Grazie a un prestito privato a lungo termine – e dopo la fortunata esposizione Her Hand: Artemisia Gentileschi and Women Artists in Italy 1500-1800 da poco terminata al Detroit Institute of Arts –, il dipinto entra così a far parte delle collezioni dei Musei Civici di Venezia in maniera temporanea.IL DIPINTO DI ARTEMISIA GENTILESCHI Secondo la critica, il capolavoro è stato realizzato dalla pittrice nella prima metà degli anni Venti del Seicento, risultando, quindi, antecedente al suo soggiorno veneziano avvenuto tra il 1626 e il 1629. Artemisia, a quel tempo, risiedeva, infatti, a Roma con il padre Orazio e per le sue spiccate doti pittoriche, ma anche per il suo travolgente temperamento artistico, era già molto ricercata dalla committenza. L'intenso dipinto ispirato a Maria Maddalena risulta un'opera grandiosa in quanto non rappresenta la santa nell'usuale atteggiamento penitente, bensì in estasi: con la testa reclinata all’indietro, un sorriso appena accennato e gli occhi chiusi in un mistico rapimento. I contrasti tra luce e ombra e la fonte luminosa proveniente dal basso tipica dell’estetica caravaggesca non fanno altro che aumentare la drammaticità e la profondità spirituale della scena.ARTEMISIA GENTILESCHI E VENEZIA Il legame tra Venezia e Artemisia Gentileschi (che soggiornò in città per tre anni) è testimoniato da versi e componimenti dedicati alla pittrice dai massimi esponenti della cultura letteraria di quell’epoca. Tra le numerose lettere e poesie giunte sino a noi figurano, in particolar modo, alcuni versi presenti in un opuscolo stampato nel 1627 dall’editore veneziano Andrea Muschio, in cui sono menzionati tre dipinti di quella che viene definita “pittrice romana in Venetia”. Probabilmente fu proprio durante il periodo veneziano che all’artista fu commissionato da Filippo IV di Spagna il celebre dipinto sulla storia di Ercole e Onfale destinato all'Alcázar di Madrid, la residenza della famiglia reale iberica. [Immagine in apertura: Artemisia Gentileschi, Maria Maddalena in estasi, Venezia, Palazzo Ducale, prestito a lungo termine da una collezione privata. Crediti: Fondazione Musei Civici Venezia]
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