L’11 giugno, nel giorno del 40esimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer, un documentario presentato al "Biografilm Festival" di Bologna rende omaggio alla memoria del leader del PCI. Con la regia di Samuele Rossi, il film ripercorre gli ultimi sette giorni della vita di uno dei più illustri politici italiani.

Dal 7 al 17 giugno torna il Biografilm Festival di Bologna, la manifestazione cinematografica interamente dedicata ai documentari biografici, che quest'anno festeggia la sua 20esima edizione con un programma più ricco che mai: in cartellone ben settantasette film provenienti da tutto il mondo. Tra i titoli spicca anche un'anteprima assoluta targata Sky Documentaries: un film che ripercorre gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer.IL DOCUMENTARIO CHE CELEBRA LA MEMORIA DI BERLINGUERQuelli che precedono la sua scomparsa, infatti, sono giorni nevralgici per comprendere a pieno questa figura iconica e così nevralgica per la storia della politica italiana. È il 7 giugno quando, sul palco di un importante raduno elettorale, Berlinguer porta avanti il suo comizio fino all’ultimo, seppur in preda a un malore. Di lì a poco entra in coma, e quattro giorni dopo muore, lasciando nello sconcerto l’intero Paese: ben due milioni di persone scesero in piazza per i suoi funerali. Con la regia di Samuele Rossi, la pellicola Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer (prodotta da Echivisivi in coproduzione con Salice Production e Solaria Film, e in collaborazione con Sky Documentaries, AAMOD Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) viene presentata l’11 giugno, nel giorno del 40esimo anniversario della morte del leader del PCI, alle 21:00, al Pop Up Cinema Jolly di Bologna.UNA STORIA DA “RESTITUIRE ALLE GENERAZIONI FUTURE”Come spiega il regista, Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer è un documentario profondamente necessario per la memoria collettiva: “una storia che volevo fare mia, che volevo restituire alla mia generazione e a quelle future, che in qualche modo potesse essere nuovamente vissuta e conosciuta”. La pellicola è, inoltre, il suo lavoro più ambizioso, “perché mette insieme un percorso durato anni di ricerca, di studio, di costruzione di un linguaggio che potesse essere radicale, che potesse rappresentare la sintesi dei miei precedenti progetti e al contempo restituire in modo delicato e rispettoso la cronaca di sette giorni”, conclude l’autore.[Immagine in apertura: foto Enrico Berlinguer]
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