Fino al 5 novembre prossimo, alla Fondazione Stelline di Milano, 14 artisti italiani e internazionali prendono parte all’ultima fase della residenza “Progetto Futura”: una mostra collettiva eclettica ed eterogenea che punta a raccogliere le tematiche più rilevanti della ricerca contemporanea.

Concepita come un viaggio alla riscoperta della storia delle arti visive multimediali dagli anni Ottanta a oggi, la mostra Drifting Sides alla Fondazione Stelline di Milano è un momento di sintesi e restituzione della residenza artistica Progetto Futura, svoltasi alla Fabbrica del Vapore a partire da fine aprile. Al fianco dei sei artisti italiani – Benedetta Fioravanti, Valentina Furian, Nicoletta Grillo, Lisa Martini, Giovanna Repetto e Davide Sgambaro – anche otto artisti internazionali, che durante il percorso di ricerca hanno incontrato i residenti: Hicham Benohoud, Rui Chafes, Luis Gómez Armenteros, Ange Leccia, Eva Marisaldi, Lina Selander, Enrico Serotti e Driant Zeneli.LA MOSTRA ALLA FONDAZIONE STELLINE Visitabile fino al 5 novembre prossimo a ingresso libero, la rassegna presenta quindi le voci di quattordici artisti, che raccolte coralmente restituiscono una visione estesa delle ricerche più attuali dell’arte contemporanea. Coerentemente con il titolo della mostra, ogni esperienza proposta è una “deviazione” dalla traiettoria prestabilita, una ribellione dal percorso convenzionale che porta verso aree tematiche sempre più attuali: dall’impatto delle nuove tecnologie ai temi della memoria individuale e collettiva, fino alle paure recenti e a quelle più ataviche.LA RESIDENZA ARTISTICA “PROGETTO FUTURA” Il progetto espositivo “diventa un percorso sinuoso dove scivolare di volta in volta in esplorazioni differenti: dalle immagini rilevate nel flusso digitale da Benedetta Fioravanti e dalle presenze inquietanti elaborate da Valentina Furian”, spiega il curatore Giacomo Zaza, “alle maschere misteriose di Rui Chafes, incubatrici della profondità dell’essere, e alle cartoline della serie 'Kairouan' di Hicham Benohoud, dove i cliché della città di Kairouan vengono perforati e bruciati, aprendo rimandi alla condizione umana dopo la Primavera della rivoluzione tunisina”. [Immagine in apertura: Hicham Benohoud, Kairouan, 2016. Stampa fotografica cm 15 x 21 Courtesy l’artista]
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