Nella capitale giapponese Omotesando e Oku-Harajuku sono due quartieri con personalità spiccate e distinte. Entro febbraio 2025 un progetto dello studio di architettura OMA proverà a "connetterle", attraverso un nuovo complesso con funzioni commerciali e culturali. A caratterizzarlo sarà un mix di facciate.

A qualche mese di distanza dall'avvio della demolizione della Nakagin Capsule Tower, icona architettonica di Tokyo ed emblema del movimento metabolista, dalla capitale giapponese arriva una notizia di opposto tenore, ma altrettanto impattante nel tessuto urbano locale. Nota per la sua capacità di rinnovamento, in tempi spesso anche ridotti, la città accoglie da qualche settimana un ambizioso cantiere. In un lotto tra Omotesando e Oku-Harajuku, a breve distanza da frequentate destinazioni pubbliche come lo Yoyogi Park, il Meiji Jingu e la stazione di Harajuku, entro febbraio 2025 sarà realizzato il complesso a uso misto Harajuku Quest. A progettarlo, l'architetto Shohei Shigematsu, partner di OMA, con l'ufficio di New York del celebre studio di architettura e l'architetto associato Takeshi Mitsuda.UN EDIFICIO PER UNIRE DUE AREE SIMBOLO DI TOKYO Alla base dell'intervento si colloca la dichiarata volontà di connettere – per la prima volta – due quartieri della capitale nipponica, entrambi dotati di una spiccata identità. Concentrata in un'arteria assiale che emerge all'interno di un'area definita da strade tortuose e non lineari, Omotesando è una delle zone più attrattive di Tokyo tanto per shopping di lusso quanto per gli appassionati di architettura contemporanea. Questi ultimi, infatti, tra filari di alberi di zelkova e ampi marciapiedi, possono trovare un'eccezionale concentrazione di opere di grandi studi internazionali, scelti dai principali brand globali per i propri store monomarca nella metropoli. Appena a nord, oltre l'area nevralgica di Omotesando, Oku-Harajuku concede un'esperienza diversa, più intima. Prevale, infatti, un paesaggio urbano in grado di evocare la dimensione di un villaggio, fra strade strette, edifici dall'altezza contenuta e negozi indipendenti. Fin dagli anni Settanta, quest'area della città ha raccolto generazioni di giovanissimi, imponendosi nel tempo come polo creativo di indiscussa attrattività. Due anime distinte, dunque, che l'Harajuku Quest proverà ad "avvicinare" con un mix di spazi per la cultura, il commercio e il tempo libero.IL NUOVO PROGETTO DELLO STUDIO OMA A TOKYO "L'unione di Omotesando e Oku-Harajuku incarna una dualità del contesto urbano, così come la cultura della moda e della vendita al dettaglio di Tokyo. Era essenziale che il nuovo edificio fosse un ponte tra le due aree", ha dichiarato l'architetto Shohei Shigematsu, ricorrendo poi a una metafora per descrivere il complesso. "Come due facce della stessa medaglia, l'edificio trasmette personalità alterne, collegate da un nuovo corridoio pubblico. Harajuku Quest funge da punto di convergenza sia visivo che programmatico di Omotesando e Oku-Harajuku, un luogo di ritrovo dove i visitatori possono sperimentare contemporaneamente le attività e l'aura della moda globale e della scena culturale locale", ha aggiunto. Di conseguenza, la struttura architettonica disporrà di facciate esterne diverse a seconda del quartiere verso cui si indirizzano. I prospetti che affacciano su Omotesando avranno un aspetto scultoreo, monolitico e trasparente; una serie di terrazze, con spazi pubblici accessibili per tutti e in grado di ospitare una pluralità di iniziative contraddistingueranno il lato verso Harajuku, Infine il progetto include una grande piazza, destinata a eventi a carattere culturale, nel secondo livello dell'edificio. [Immagine in apertura: NTT Harajuku Quest, Aerial View Copyright OMA and INPLACE]
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