Nel corso della prossima primavera, la National Portrait Gallery di Londra ospiterà un’importante retrospettiva interamente dedicata ai suggestivi ritratti realizzati da Edvard Munch, consentendo ai visitatori di approfondire un filone meno celebrato della produzione artistica del pittore norvegese.

Sfatare il mito di Edvard Munch come artista solitario e tormentato, mostrando il suo profondo interesse per le relazioni umane e la sua capacità di esplorare l’interiorità psicologica dei suoi soggetti: è quanto si propone di evidenziare l’esposizione Edvard Munch Portraits, che sarà visitabile dal 13 marzo al 15 giugno presso la National Portrait Gallery di Londra, celebre pinacoteca che ospita una delle più imponenti collezioni di ritratti al mondo. La mostra presenta oltre quaranta ritratti provenienti da prestigiosi musei e collezioni private internazionali, tutti eseguiti dal grande artista norvegese a soggetti come familiari, amici, artisti e mecenati: grazie a tali opere, la retrospettiva londinese ripercorre l’evoluzione creativa di Munch, approfondendo al tempo stesso un aspetto solitamente meno considerato della sua produzione artistica.L’ARTE DEL RITRATTO SECONDO EDVARD MUNCHDai primi ritratti naturalistici, realizzati alla fine del XIX secolo facendo ricorso a pennellate energiche e a colori vibranti, alle opere più mature del Novecento, caratterizzate da una profonda introspezione psicologica, il percorso di visita della mostra londinese presenta ai visitatori un’immagine di Edvard Munch molto diversa da quella stereotipata dell’artista “maledetto”, ricordato quasi esclusivamente per il suo celebre Urlo. Attraverso le quattro sezioni, tematiche e cronologiche, l’esposizione ripercorre le diverse fasi della vita del pittore norvegese, a partire dagli anni della formazione artistica a Kristiania (l'odierna Oslo). Particolare attenzione è inoltre dedicata al ruolo fondamentale svolto dalla frequentazione degli ambienti bohémien delle diverse città europee in cui visse l’artista, in particolare per lo sviluppo del suo stile unico, che si allontanò progressivamente dal naturalismo degli esordi per abbracciare un’espressività più intensa e personale, tipica della sua "arte dell'anima", come la definì lo stesso Munch.OLTRE 40 I RITRATTI DI MUNCH ALLA NATIONAL PORTRAIT GALLERYA ulteriore testimonianza del carattere socievole di Munch e della sua vita ricca di relazioni personali e professionali, l'ultima sezione della mostra è dedicata ai ritratti di quegli amici, colleghi, scrittori, collezionisti e mecenati che sostennero l’artista durante tutta la sua vita. Si tratta di opere particolarmente intense, che testimoniano il profondo legame affettivo tra Munch e quelli che definiva i suoi “protettori” o “guardiani”, tanto che l’artista norvegese si rifiutò sempre di separarsi da queste tele. La retrospettiva Edvard Munch Portraits offrirà dunque l’opportunità di scoprire un aspetto inedito e affascinante di uno dei grandi maestri del XX secolo, apprezzandone la straordinaria capacità di cogliere e raffigurare le complessità dell'animo umano attraverso l'arte del ritratto.[Immagine in apertura: Andreas Munch Studying Anatomy, Edvard Munch, 1886. © Munchmuseet. Photo: Munchmuseet / Juri Kobayashi]
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