A Roma la mostra sul mito delle sirene, tra storia e leggenda
ARTE
L’esposizione “Il canto delle sirene: l'acqua raccontata dagli artisti ” a Villa Medici esplora il ciclo dell’acqua e la sua duplice natura: fonte di vita e rischio, simbolo di trasformazione, ecologia e speranza per il futuro. In mostra le opere di 30 artisti provenienti da tutto il mondo, a cui si aggiungono alcuni lavori appositamente ideati per l’occasione.
Dalla pioggia sottile alle acque marine profonde, dai ruscelli cristallini alle lacrime di gioia o dolore, il ciclo dell’acqua – elemento fluido per eccellenza, che tanto ci plasma ma che spesso ci mette a rischio – può assumere molteplici forme e significati. Allestita nella splendida cornice di Villa Medici a Roma fino al 13 gennaio, la mostra Il canto delle sirene: l'acqua raccontata dagli artisti esplora questo tema con particolare attenzione alle implicazioni politiche, ecologiche e sociali legate al nostro rapporto con l’acqua, qui intesa come fonte di vita, inquietudine e trasformazione.A VILLA MEDICI A ROMA UNA MOSTRA INDAGA IL NOSTRO RAPPORTO CON L’ACQUAA cura di Sam Stourdzé e Caroline Courrioux, l'esposizione attraversa civiltà sommerse, pratiche rituali e rotte commerciali, suggerendo come la figura della sirena si rifletta sulle paure e sulle speranze collettive di fronte alla crisi ecologica attuale. Sono trenta gli artisti in mostra provenienti da tutto il mondo – tra cui Alix Boillot, Valentin Noujaïm, Younès Ben Slimane –, che reinterpretano la mitologia dell'acqua per esprimere una riflessione profonda sul divenire, sul cambiamento continuo della società e della natura e sulle trasformazioni indotte dalla gestione delle risorse idriche. Ai lavori di questi autori si aggiunge la produzione di dieci opere concepite appositamente per l’occasione, che arricchiscono il dialogo tra passato e presente, mito e realtà. Tra queste, l'installazione Waterlogue di Madison Bycroft utilizza la tecnologia digitale per creare un’esperienza immersiva, trasportando il pubblico in un universo liquido dove realtà e fantasia si fondono.LA SIRENA COME SIMBOLO DELLA STORIA FEMMINISTALa figura ibrida della sirena emerge quindi come fil rouge della mostra, fungendo da guida tra i mondi sommersi e la superficie, tra mito e realtà. Le sirene, antiche creature metà donna e metà pesce, incarnano la duplicità dell’acqua stessa: fonte di giovinezza e distruzione, protezione e minaccia, mistero e rivelazione. La studiosa Myriam Bahaffou, nel catalogo, ci ricorda inoltre che “le sirene fanno parte della nostra storia femminista”. Questo, avverte Bahaffou, “non dovrebbe servire come modello ma come direzione politica, artistica, accademica e, soprattutto, etica”, sottolineando come questi soggetti mitologici siano una metafora di trasformazione necessaria per affrontare le ecologie tragiche del nostro tempo. Il dialogo fra artisti e pubblico, infatti, stimola una riflessione etica e politica, suggerendo che il percorso verso un futuro sostenibile passa attraverso una riconnessione profonda con l’acqua e con le sue storie, le leggende e le realtà che essa racchiude, proponendo una visione in divenire, fluida e resiliente del presente e del futuro.[Immagine in apertura: Madison BYCROFT, Waterlogue, Four to the Floor (2024), 4K digital video, four channels, color. Image © Joel White]