Portato in libreria da Corraini Edizioni e curato da Fulvio Irace, "Emilio Ambasz. Architettura verde & favole di design" raccoglie per la prima volta gli scritti dell'architetto argentino, ampiamente considerato il pioniere dell’architettura green. Ad accompagnare le sue parole e memorie, le illustrazioni di Daniela Blandino.

Non dovrebbe sorprendere il riferimento alla dimensione delle favole esplicitato nel titolo del volume che Corraini Edizioni dedica all'architetto argentino Emilio Ambasz. È stato proprio il maestro e pioniere dell'approccio green alla progettazione, classe 1943, ad aver adottato questo genere letterario nel corso della sua carriera per descrivere il suo modus operandi. “L’invenzione delle favole che ho scritto negli ultimi cinquant’anni"– ha infatti affermato – "è il fulcro del mio metodo di lavoro, non soltanto un accessorio letterario. Il sottotesto di una favola, dopotutto, è un rituale, ed è proprio a sostegno dei rituali che si sviluppa la maggior parte del mio lavoro". Curato dal professore emerito del Politecnico di Milano e storico dell'architettura Fulvio Irace, il libro Emilio Ambasz. Architettura verde & favole di design riunisce per la prima volta gli scritti redatti negli anni dal progettista, presentandoli in tandem con le opere chiave della sua (prolifica) parabola professionale. IL MANIFESTO DELL'ARCHITTETTURA COME PAESAGGIO Il risultato è un’antologia che illustra i principi fondativi dell'architettura secondo Ambasz, affiancando i racconti e le memorie dell'autore – per il quale Irace conia la definizione di "Esopo argentino" – ai suoi progetti internazionali e alle illustrazioni realizzate ad hoc da Daniela Blandino. Con il suo tratto e la sua delicata tavolozza cromatica, la disegnatrice restituisce e mette in luce l'essenza di questa peculiare ricerca architettonica. Come riconosce lo stesso architetto, nella prefazione del libro, "l’architettura che creo è intrisa di misticismo: è la ricerca di un mondo spirituale, perché propongo un tipo di esistenza che costituisce un’alternativa. Il mio lavoro consiste nella ricerca di cose primordiali, nascere, innamorarsi e morire, che hanno a che fare con l’esistenza a livello emotivo, passionale ed essenziale". Basata sul concetto di "Green over gray", la visione di Ambasz è oggi ampiamente considerata anticipatrice di temi al centro del dibattito attuale: questioni come la forestazione urbana e il riuso del patrimonio edilizio esistente sono affrontate da un numero sempre più cospicuo di progettisti.LA STORIA DELL'ARCHITETTO EMILIO AMBASZ Formatosi alla Princeton University, Emilio Ambasz è membro onorario dell’American Institute of Architects e International Fellow del Royal Institute of British Architects. Al suo lavoro sono stati attribuiti numerosi premi internazionali, inclusi il Compasso d’Oro alla carriera ricevuto nel 2021 e il Primo premio dell’Istituto Giapponese di Architettura, ottenuto per la realizzazione dell’Acros Building di Fukuoka, in Giappone. In veste di professore ha insegnato in tutto il mondo; come curatore del dipartimento di design al MoMA di New York (1969-76), si è occupato di mostre di architettura e design industriale entrate nella storia, fra cui la celeberrima Italy: The New Domestic Landscape, nel 1972. Proprio all'interno dell'istituzione museale statunitense, nel 2020 è nato l’Emilio Ambasz Institute for the Joint Study of the Built and the Natural Environment, i cui obiettivi sono la promozione dello studio sul rapporto tra ambiente costruito e naturale e la diffusione del dibattito su questo tema cruciale. Scopi perseguiti in particolare attraverso iniziative digitali, promosse per raggiungere un pubblico ampio e diversificato. In occasione della fondazione dell'istituto, il MoMA ha annunciato di voler organizzare una mostra sull’architettura verde e sull'influenza di Ambasz in questo campo. [Immagine in apertura: Pagina interna del libro Emilio Ambasz. Architettura verde & favole di design. Courtesy Corraini Edizioni]
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