L'intelligente ironia del Femminismo in mostra a Basilea
ARTE
Resistere e lottare, sì, ma con il sorriso. Al Kunstmuseum di Basilea è in corso “Fun Feminism”, la mostra che riflette sulle battaglie e sui principi del Femminismo, scegliendo come chiavi di lettura humor e sarcasmo. Tra le artiste anche Cindy Sherman e Guerilla Girls.
Sono sempre più frequenti le mostre e
le retrospettive che vari spazi e musei, anche italiani, dedicano
all'arte delle donne e alle tematiche del Femminismo. La crescente
attenzione verso questo tipo di produzione, d'altronde, non deve
sorprendere: in un mondo ancora dominato da divari e discriminazioni
di genere, guardare e riflettere sulle battaglie sociali vinte in
passato, e soffermarsi sugli ideali di autrici troppo spesso poco
conosciute e ingiustamente declassate dalla storia, può essere di
incentivo ad affrontare i problemi del presente, riaccendendo la
“miccia” di una lotta, quella contro le disuguaglianze, che non può
essere archiviata.
Mai prima d'oggi era però successo che
gli stessi temi venissero affrontati all'interno di una mostra che sì
esalta l'arte di ispirazione femminista e la sua pulsione
rivoluzionaria, ma che strizza l'occhio all'ironia e al ruolo che
anche lo humor può avere quale forma di contrasto e resistenza.
Succede al Kunstmuseum di Basilea, dove è attualmente in scena
Fun Feminism, la mostra che coniuga attivismo, militanza... e
divertimento!
LA MOSTRA AL KUNSTMUSEUM DI BASILEA
Senza rischiare di sminuire gli aspetti
più seri e urgenti legati alla lotta femminista, la rassegna
presenta circa quaranta opere tra dipinti, disegni, video e
fotografie. Si tratta di pezzi in gran parte provenienti dalla
collezione dell'istituzione svizzera, affiancati da un'eccezionale
serie di prestiti nazionali ed esteri scelti dalle curatrici Maja
Wismer e Alice Wilke (chiamate a dare corpo al progetto, ideato da
Senam Okudzeto e Claudia Müller).
Realizzati tra gli anni Sessanta e
Novanta, i
lavori ripercorrono i principi alla base del movimento femminista,
utilizzando il sorriso, il sarcasmo e l'ironia (anche quella verso se
stessi) come armi di “costruzione di massa” (per citare
un'espressione del grande intellettuale Giulio Giorello), ovvero come
strumenti utili a smantellare teorie e a costruirne di nuove.
ARTE, FEMMINISMO E IRONIA
Le teorie nel mirino di queste
artiste, ovviamente, sono quelle del patriarcato, del machismo,
della prevaricazione di un gender su un altro, della infelice
riduzione delle donne e del loro corpo a oggetto politico.
Sono tante le artiste chiamate a smantellare ipocrisie e tabù: dai
disegni e dai collage di Ebecho Muslimova e Marianne Wex ai lavori
contro gli stereotipi di genere di Tracey Rose e Cindy Sherman
(impegnate in una pungente e sarcastica indagine sui temi
dell'identità). Non mancano infine Kawita Vatanajyankur,
Rosemarie Trockel e il collettivo Guerilla Girls (queste ultime note
“paladine” contro un sistema dell'arte da sempre sessista e
governato dagli uomini). Insomma, in Fun Feminism (aperta al
pubblico fino al 19 marzo 2023) si ride ma si pensa anche molto,
usando la leggerezza come catalizzatore e strumento di analisi di
problematiche tutt'altro che divertenti.
[Immagine in apertura: Flowers of
the Revolution, Dineo Seshee Bopape, 2022. Stickers. Dimensions
variable. Object-ID: 54868. Credit line: Courtesy of the artist &
Sfeir-Semler Gallery Beirut/ Hamburg]