C’è tempo fino al 2 gennaio per ammirare le originali illustrazioni presentate in occasione di “Periferica”, il festival diffuso che proprio in questi giorni sta animando la città di Viterbo. Filo conduttore dell’iniziativa l'urgente tema della sostenibilità reinterpretato da undici artisti.

Come fare per trasformare un contesto urbano in un giardino ideale colmo di creatività? A questa domanda risponde il progetto Librimmaginari che, in occasione del festival Periferica, ha trasformato la città di Viterbo in un’unica “zona verde” da esplorare all’insegna della sostenibilità. Un evento originale che invita cittadini e passanti ad andare alla ricerca di undici poster, di grandi dimensioni, affissi per le vie del centro. IL GIARDINO PLANETARIO “Il giardino è il luogo della mescolanza planetaria, ogni giardino è un indice planetario e ogni giardiniere è un intermediario che favorisce incontri tra specie che erano destinate a non incontrarsi mai". Queste parole, pronunciate dal celebre paesaggista francese Gilles Clément, hanno ispirato il concept del progetto espositivo intitolato Il giardino planetario. Ideato per arricchire l’offerta culturale della rassegna Periferica (già inaugurata lo scorso 10 dicembre con workshop e attività rivolte anche ai più piccoli), Il giardino planetario si presenta come una mostra diffusa, di arte urbana, che fino al 2 gennaio impreziosisce le strade di Viterbo. Al centro dell’esposizione vi sono infatti undici illustrazioni, realizzate da altrettanti artisti, inserite all’interno degli spazi destinati all’affissione pubblica. ARTE E SOSTENIBILITÀ Fra le rigogliose donne volanti di Valeria Petrone, i palazzi vegetali di Luogo Comune e le foreste colorate di Marco Brancato (giusto per menzionare tre degli autori coinvolti nel progetto) viene delineato un itinerario ideale il cui filo conduttore è quello della sostenibilità. Tutti i manifesti prodotti per la rassegna mirano infatti a sensibilizzare lo spettatore su tematiche estremamente attuali come i cambiamenti climatici, la tutela della biodiversità o l’avanzare di un atteggiamento antropocentrico che troppo spesso mette a rischio le sorti del nostro pianeta. È in questo modo che l’artista assume, al contempo, il ruolo di un “giardiniere" indispensabile per continuare a coltivare quella bellezza e quella cultura che potrebbero concretamente cambiare le sorti del futuro di tutti noi. [Immagine in apertura: Courtesy Luogo Comune]
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