La street art arriva nelle sale della Fondazione Palazzo Blu di Pisa con il “Festival della Strada”, fino al 7 gennaio 2024: in programma due mostre, con la partecipazione (tra gli altri) del celebre Kobra, e una serie di murales nel quartiere di Porta a Mare.

I grandi nomi della street art si danno appuntamento a Pisa per il Festival della Strada, kermesse che fino al 7 gennaio 2024 anima la città toscana con mostre, installazioni diffuse, talk, workshop e soprattutto con la realizzazione di nuovi murales. La rassegna è ideata da Gian Guido Grassi con l’associazione Start Attitude, ed è promossa da Fondazione Palazzo Blu e Fondazione Pisa. KOBRA E LA STREET ART A PISA Punta di diamante della manifestazione sono due mostre allestite a Palazzo Blu, in dialogo con la retrospettiva Le Avenguardie (visitabile fino al 7 aprile 2024): nella Sala della Biblioteca il brasiliano Eduardo Kobra (tra gli street artist più famosi al mondo) dà vita a una contemporanea Scuola di Atene a partire dai ritratti degli avanguardisti; mentre nella Dimora nobiliare del palazzo prende piede la collettiva di 108, Moneyless, Etnik, Zed1, Aris, Gio Pistone e Massimo Sospetto, che reinterpretano lo stile Bauhaus.  Ma non finisce qui: la Chiesa della Spina diventa la cornice inaspettata eppure perfetta per l’installazione Non Plus Ultra di Gonzalo Borondo; e infine, una costellazione di nuove opere murali popola il Porta a Mare di nuovi colori, arricchendo la collezione di quello che già è un museo a cielo aperto. IL “FESTIVAL DELLA STRADA” DI PISA “Con il 'Festival della Strada'”, sottolinea il curatore Gian Guido Grassi, “portiamo avanti un percorso iniziato nel 2017 con i primi muri nel quartiere di Porta a Mare, avviando la rigenerazione di un’area ricca di storia della città, una zona fortemente tradizionale, il volto marinaresco di Pisa. Siamo felici di aiutare a rinascere questa parte della città attraverso una forma d’arte in grado di rafforzare e valorizzare l’identità della collettività. La bellezza di questi murales è indice di un’arte che si è saputa affermare e che è degna di stare nei musei più prestigiosi del mondo. Siamo orgogliosi di avere con noi un parterre di artisti di primo piano a livello mondiale”. [Immagine in apertura: l’opera di Borondo nella Chiesa della Spina. Photo Rachele Santorelli]
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