Le fiabe del passato “rivivono” nei castelli della Puglia
DANZA E TEATRO
Continua fino al 26 settembre “Fiabe
nei castelli di Puglia”, il progetto dedicato alla salvaguardia
della narrativa orale. Sono sei gli appuntamenti da segnare in
agenda, tutti ospitati nei castelli più evocativi del territorio
pugliese.
Valorizzare i patrimoni narrativi e
fiabistici della nostra tradizione, riportandoli alla luce e
donandogli nuovo vigore attraverso i linguaggi contemporanei. Sono
queste le premesse del nuovo, importante, progetto avviato dall'ICBSA
– Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi del Ministero
della Cultura. Stiamo parlando di Fiabe nei castelli di Puglia,
il ciclo di attività artistiche e culturali dedicate alla riscoperta e
alla diffusione del patrimonio orale della regione.
FIABE NEI CASTELLI
Curata nella drammaturgia e nella regia
da Michele Santeramo, con la produzione creativa e organizzativa
della Fidelio, la rassegna prevede una serie di “tappe” in luoghi
diversi e assai suggestivi del territorio pugliese.
Dopo il primo evento tenutosi ieri (17
settembre) al Castello di Copertino (in provincia di Lecce), il
progetto si sposterà questa sera al Castello Svevo di Bari, prima di
essere ospitato tra le antiche mura del Castello Svevo di Gioia del
Colle (il 19 settembre).
I SEI SPETTACOLI IN PROGRAMMA
In ognuno dei sei appuntamenti (che
proseguiranno fino al 26 settembre, con l'ultima performance al
Castello Svevo di Trani) protagoniste saranno le fiabe della nostra
tradizione, interpretate dagli attori Michele Cipriani e Dalila de
Marco. Le storie saranno raccontate in forma scenica, trasformando alcuni tra i luoghi storici più evocativi del territorio pugliese.
Ad arricchire la messa in scena degli
spettacoli ci saranno gli interventi di danza a cura di Res Extensa,
con le coreografie di Elisa Barrucchieri e i danzatori Cassandra
Bianco e Moreno Guadalupi.
IL VALORE DELLE FIABE
“Le fiabe servono, costruiscono
identità, appartenenza, forniscono strumenti per essere aperti
all’incontro, smontano paure, cantano libertà. Il portatore di
fiabe è chiunque, è dappertutto, è magicamente dotato di un
talento narrativo attraverso cui lascia fluire memorie di fatti e
personaggi e ambienti, per farne sempre materia narrativa nuova”,
ha commentato Michele Santeramo. “A ogni racconto la fiaba
resta fedele a se stessa eppure si modifica, perché portata
dall’esperienza di chi la 'dice'”.