I 200 anni della National Gallery di Londra in un nuovo docufilm

La stagione autunnale della Grande Arte al Cinema – il progetto di Nexo Studios che porta sul grande schermo le storie più indimenticabili del mondo dell’arte, dell’architettura e della museologia – prende il via con un nuovo, imperdibile, appuntamento. Il 22 e 23 ottobre esce nelle sale il documentario che celebra i duecento anni della National Gallery di Londra.IL DOCUMENTARIO NEXO DIGITAL PER I 200 ANNI DELLA NATIONAL GALLERYDiretto da Ali Ray e Phil Grabsky (che ha appena firmato anche il documentario Hopper – Una storia d’amore americana), NATIONAL GALLERY 200 festeggia il bicentenario di uno dei musei più celebri del mondo, affidando la narrazione a chi lo ha vissuto direttamente e ne è rimasto influenzato in vari modi: dalla guardia di sicurezza al direttore, passando per il visitatore comune fino alle celebrità e ai membri della famiglia reale. La pellicola si arricchisce inoltre delle interviste a Claudia Winkleman, Michael Palin, Terry Gilliam, Jacqueline Wilson e alla Principessa Eugenie: per la vita di ognuno di loro, la National Gallery ha svolto un ruolo fondamentale, dando vita a un legame profondo e personale con gli spazi allestitivi e le collezioni che custodiscono.DUE SECOLI DI STORIA DELLA NATIONAL GALLERY IN UN FILMProdotto dallo stesso Phil Grabsky in collaborazione con Exhibition on Screen, il lungometraggio risponde alle domande cruciali che definiscono il successo di un'istituzione e la sua importanza per la comunità: a chi appartengono le storie raccontate tra le sue sale? Quali opere hanno un impatto maggiore? E su quali visitatori? Nei suoi duecento anni di storia, la National Gallery è riuscita a entrare nelle vite e nella quotidianità degli abitanti di Londra, affermandosi come uno dei musei più amati di sempre. Con la sua ricchissima collezione di capolavori – una fonte inesauribile di racconti individuali e collettivi che catturano i momenti salienti della storia antica e moderna –, il museo ha trovato il suo più grande punto di forza nel saper comunicare la cultura a chiunque, indipendentemente dalle conoscenze storiche, dal background e dalle convinzioni dei singoli.