La storia e il patrimonio di una delle dinastie più famose di Firenze è al centro di una nuova iniziativa: una “caccia al tesoro” per riportare a galla gli oggetti un tempo appartenuti alla dinastia dei Martelli. L'obiettivo è ricreare un percorso virtuale di approfondimento e scoperta dell'illustre casata.

Quando si pensa alla Firenze del Rinascimento, quello dei Medici è certamente il nome più risonante. Basta attraversare a piedi la città per imbattersi nelle innumerevoli tracce lasciate in eredità dalla famiglia di Cosimo “il Vecchio” e dai suoi discendenti, che per sei secoli hanno mantenuto il loro dominio sui territori bagnati dall'Arno. Eppure c'è un'altra dinastia, forse meno conosciuta, che merita di essere riscoperta. Si tratta dei Martelli, una delle famiglie più significative della tradizione fiorentina, impegnata in prima linea nella gestione degli affari e della politica locale a partire dal Quattrocento, e che tuttavia non ebbe la stessa fortuna dei Medici a causa del repentino sgretolamento del suo albero genealogico. Dopo essersi contraddistinta nel corso del Rinascimento grazie alle sue ricchezze e alla sua influenza nelle dinamiche cittadine, la casata dei Martelli si sciolse definitivamente nel Novecento, con la morte prematura degli eredi maschi e l'isolamento religioso delle donne di famiglia. Una contingenza che face cadere nell'oblio tanto il nome della stirpe quanto il suo patrimonio privato, gradualmente disperso fino a fare sparire ogni traccia di quel passato glorioso. CHI ERANO I MARTELLI? A mettersi sulle tracce della nobile famiglia, tentando di riportarne a galla il prestigio sopito, è ora l’Associazione Amici dei Musei di Palazzo Davanzati e Casa Martelli, al centro di un lodevole progetto dal titolo Sul filo della storia, oggetti Martelli cercasi. Condivisa dai Musei del Bargello e sostenuta da Fondazione CR Firenze, in collaborazione con l'associazione culturale Fund4art, l'iniziativa nasce con l'intento di riportare alla luce i dipinti, le opere e i cimeli che un tempo popolavano la dimora di via della Forza. “La vita di ogni giorno è piena di oggetti. Oggetti del vivere comune, oggetti che riempiono le nostre case. Fanno parte delle nostre necessità, indicano il nostro stile di vita”, racconta Monica Bietti – già direttrice del museo di Casa Martelli. “Una casa-museo più ne è ricca, più può comunicare al pubblico vasto e diversificato la micro o macro-storia dei suoi abitanti. E nel bel palazzo aperto al pubblico nel 2009 mancano quasi completamente gli oggetti della vita della famiglia che lo abitò dal secolo XVII al 1986, quando l’ultima delle Martelli, Francesca, morì”. UN MUSEO DIGITALE In risposta a queste premesse, il progetto ha lanciato una sorta di “caccia al tesoro”. Chiunque abbia notizie, ricordi, immagini e oggetti potrà collaborare alla ricostruzione virtuale del patrimonio dei Martelli. Quanto recuperato diventeraà infatti parte di un museo virtuale e interattivo, già inaugurato con il recente lancio dell'apposita piattaforma digitale. Un lavoro complesso, dunque, che attende la collaborazione di tutti, con l'obiettivo di intrecciare nuovamente i fili di una storia che sembrava sepolta dal tempo. [Immagine in apertura: Crediti Musei del Bergello, photo Antonio Quattrone. Pareti: Andrea Niccolai]
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