Da pochi giorni, a Città di Castello, è di nuovo possibile visitare l'intero polo espositivo dedicato ad Alberto Burri. Oltre agli spazi di Palazzo Albizzini, sono infatti tornati di nuovo accessibili anche gli Ex Seccatoi del Tabacco: utilizzati dall'artista tifernate come proprio laboratorio, a partire dagli anni Settanta, sono stati oggetto di un lungo intervento di rinnovamento.

"Un ambiente nato non per essere un museo oggi finalmente rientra in una musealizzazione moderna e riconosciuta": con queste parole lo storico e critico d'arte Bruno Corà, presidente in carica della Fondazione Burri, ha salutato la recente riapertura degli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello (Perugia). Il complesso, che nel luglio 1990 è divenuto uno degli spazi espositivi della città umbra dedicati all'opera di Alberto Burri, è stato infatti oggetto di una serie di interventi, che hanno comportato la prolungata chiusura. "Sono veramente pochissimi nel mondo i musei d’artista, cioè dedicati a un solo artista, in una città: e Città di Castello può vantare un percorso museale che inizia da Palazzo Albizzini che non teme paragoni con nessuno",  ha aggiunto Corà.ALBERTO BURRI E CITTÀ DI CASTELLO L'inaugurazione degli ex Seccatoi si è svolta in concomitanza con il centosettesimo anniversario della nascita dell'autore, profondamente legato a questo luogo. Fu proprio Burri, dopo la dismissione del complesso costruito a metà del Novecento e originariamente destinato all'essiccazione del tabacco tropicale, a richiederne l'uso come laboratorio. Ottenuto il permesso, l'artista lavorò al suo interno a partire dalla fine degli anni Settanta, realizzando in loco le sue opere di maggiori dimensioni. A partire dal 1989, la Fondazione Palazzo Albizzini avviò il percorso per l'adattamento museale del sito, considerato una meta imprescindibile per tutti coloro che apprezzano la produzione del maestro. Risale quindi al 2015 l'inizio dei lavori più recenti, che nell'arco di sette anni hanno comportato un investimento di dieci i milioni di euro da parte della Fondazione Burri. Oltre alla riqualificazione e al risanamento degli spazi "storici", è stata interessata dalle opere architettoniche anche la nuova area, inaugurata nel 2019.LA RINASCITA DEGLI EX SECCATOI DEL TABACCO Molte le novità che attendono, d'ora in poi, i visitatori che raggiungeranno la Collezione Burri negli undici ex seccatoi. Quello condotto a termine è infatti stato "un vasto progetto di bonifica, riqualificazione, ripristino, restauro e implementamento degli spazi espositivi degli edifici", ha raccontato l'architetto Tiziano Sarteanesi, coordinatore generale del progetto e dei lavori. "Il nuovo progetto di musealizzazione dei Seccatoi ha mantenuto le medesime pareti decise da Burri e la medesima disposizione e successione di opere. Una particolare attenzione è stata riservata agli impianti di climatizzazione e di illuminazione mediante l’uso di tecnologia a led che restituiscono le giuste cromie delle opere pur conservando le apparecchiature originali volute da Burri", ha inoltre precisato Sarteanesi. [Immagine in apertura: Courtesy Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri]
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