Il cacciatore di aquiloni diventa un graphic novel
LETTERATURA
Romanzo tra i più letti e amati dell'ultimo ventennio, “Il cacciatore di aquiloni” fa il suo debutto in versione fumetto. Il racconto toccante di un’amicizia tradita e della sua redenzione, sullo sfondo di un Afghanistan infiammato dalla guerra.
Pubblicato nel 2004, e trasformato in
pellicola cinematografica nel 2007, Il cacciatore di aquiloni
rappresenta uno dei casi editoriali di maggior successo degli ultimi
decenni. Scritto da Khaled Hosseini, il libro è ambientato nella
Kabul degli anni Settanta. È qui che Amir e Hassan si conoscono e
diventano amici, intrattenendo un rapporto profondissimo e sincero
nonostante le differenze che li rendono distanti agli occhi della
società.
IL CAPOLAVORO DI KHALED HOSSEINI
Hassan è infatti un "hazara", chiamato
con disprezzo “nasopiatto” da chi ritiene la sua etnia inferiore;
suo padre lavora come servo presso la ricca dimora di Baba, il
facoltoso papà di Amir. Diversi ma unita da un'amicizia fraterna, i
due bambini passano i pomeriggi a far volare gli aquiloni e a
rincorrersi sui campi dell'Afghanistan senza badare alla differente
condizione sociale delle rispettive famiglie. Eppure una nube oscura
presto il legame tra i due ragazzini. Amir, insicuro e tormentato,
teme in segreto che il leale e coraggioso Hassan sia il figlio che
suo padre avrebbe sempre desiderato. Sarà il rapporto tra i due più
forte di ogni asperità, garantendo l'amicizia tra i bambini anche
con il passare del tempo e in età adulta?
DAL ROMANZO AL FUMETTO
Tradotto in settanta Paesi con oltre
ventitré milioni di copie vendute in tutto il mondo, il bestseller
internazionale di Khaled Hosseini trova ora una nuova veste
nell'omonimo fumetto pubblicato da Feltrinelli Comics. Autore della
trasposizione è Fabio Celoni (il fumettista già noto per il volume
dedicato al “principe della risata” Totò).
Rispettando in maniera fedele la trama
originale del libro, e donando un aspetto inedito ai personaggi e
alle ambientazioni evocate dalla penna di Hosseini, il volume
(nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) è una
reinterpretazione commovente e di grande impatto visivo (anche grazie
ai colori di Mirka Andolfo, che contribuiscono a dare ancor più
risalto alle tavole). Tra le macerie di una Kabul segnata dal
fondamentalismo e dalla dittatura talebana, il racconto toccante di
un’amicizia tradita e ritrovata.