Cosa succederebbe se i protagonisti delle canzoni di Fabrizio De André prendessero magicamente vita per raccontarci – in prima persona e dal loro privilegiato punto di vista – il loro indimenticato creatore? La risposta nel fumetto di Sergio Algozzino.

C'è un modo più diretto e veritiero per descrivere la vita di un cantastorie, che non sia lasciare spazio ai personaggi nati dalla sua fantasia? La domanda se l'è posta il fumettista Sergio Algozzino, invitato dalla casa editrice Beccogiallo a raccontare – attraverso il disegno – la poetica e la produzione di Fabrizio De André. Un'impresa certamente non semplice, affrontata dall'artista indirizzando matite e colori proprio verso le moltissime figure cantante nelle ballate del grande cantautore genovese. IL FUMETTO SU FABRIZIO DE ANDRÉ Pubblicato la prima volta nel 2014, e ora riproposto in edizione rinnovata, il volume si intitola Ballata per Fabrizio De André, ed è uno sguardo sulle vite (più o meno fittizie) di personaggi come Bocca di Rosa, Piero, Tito, Michè, Marinella e Angiolina. Non si tratta, dunque, della consueta biografia, ma di una storia inedita e dai tratti teatrali: come attori chiamati a recitare la propria parte sul palcoscenico, i personaggi del libro (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) compaiono sulla scena con tutto il loro carico di emozioni ed esperienze (le stesse raccontate, appunto, in canzoni come Bocca di Rosa, La guerra di Piero e La ballata del Michè). Diversi tra loro, gli uomini e le donne di Fabrizio De André sono emarginati: vinti che tuttavia non si spezzano di fronte alle leggi spesso ingiuste del mondo. Un libro per chi ama il grande Faber, e vuole ripercorrerne i successi in maniera inconsueta. LE PAROLE DELL'AUTORE “Tito, Michè, Bocca di Rosa, Andrea. Li sento ancora parlare dentro di me, litigare per chi deve andare in scena, discutere di sesso, religione, politica, miseria. All’inizio avevo pensato a una storia diversa: un casolare di campagna, una Bocca di Rosa anziana con i suoi nipotini di città, lei con così tanti uomini eppure con un amore soltanto”, racconta l'autore, sia sceneggiatore che disegnatore del volume. “La folle idea di riunire i personaggi delle canzoni di Fabrizio covava nel mio cervello, in silenzio. Però la consideravo troppo azzardata, pensavo fosse più azzeccato (e meno rischioso) un soggetto classico, lineare. Invece, parlando con l’editore uscì fuori qualcosa del genere, scoperchiando il vaso di Pandora. Insomma, ormai non restava che scegliere il cast. E come per un’audizione, scrissi su un foglio tutti i partecipanti”.
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