Il capolavoro di Franz Kafka “La metamorfosi” diventa un fumetto. Un volume che trasforma in immagini l'assurda storia di Gregor Samsa, l'uomo-scarafaggio protagonista del celebre romanzo.

“Una mattina mi svegliai dopo una nottata di sogni inquieti e mi ritrovai trasformato in un gigantesco insetto”. Comincia con queste parole la tormentata vicenda di Gregor Samsa, il giovane protagonista del capolavoro di Franz Kafka La metamorfosi. Scritta nel 1912 ma pubblicata nel 1915, l'opera è uno dei testi più famosi e rappresentativi dell'autore boemo. Al centro del racconto vi è la storia di un uomo che un giorno si sveglia e scopre di avere assunto le fattezze di uno scarafaggio. La causa di tale mutazione non viene mai rivelata, e tutto il romanzo descrive i tentativi, da parte del ragazzo, di cercare di adattare la propria vita a questa ripugnante condizione, soprattutto nei confronti della famiglia e del suo datore di lavoro. IL ROMANZO DI KAFKA DIVENTA UN FUMETTO Allegoria dell'alienazione dell'uomo moderno e metafora del senso di angoscia nei confronti della società, il libro di Kafka torna sugli scaffali grazie a un nuovo adattamento a fumetti. Una versione a colori che traspone, in immagini dinamiche e vivaci, questo caposaldo assoluto della letteratura del Novecento. Autore dell'opera è Sergio Vanello, a cui la casa editrice NPE Edizioni ha affidato il compito di cercare un punto di incontro tra disegni e parole, realizzando un graphic novel di grande impatto emotivo e notevole resa espressiva. Ricco di oltre cento pagine, il volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) rende al meglio le cupe atmosfere descritte da Kafka nel testo originale e l'angoscia psicologia del protagonista, contribuendo ad attualizzare questo capolavoro immortale. LE PAROLE DELL'AUTORE “La cosa più difficile è stata la resa grafica di Gregor/scarafaggio: la mimica umanizzata, l’espressione del dolore, il tormento interiore...”, ha commentato Vanello. “Non mi interessava la semplice riproduzione da entomologo, fredda e distaccata, ma, appunto, la possibilità di creare un personaggio ibrido: che avesse, sì uno sgradevole aspetto ripugnante, e al contempo, mantenesse viva la presenza umana del povero Gregor”.
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