Il fumetto che racconta gli "incubi" di Kafka
LETTERATURA
Franz Kafka torna in libreria, ma questa volta in forma di fumetto. I suoi splendidi racconti sono stati reinterpretati dalle matite dello statunitense Peter Kuper. La raccolta uscirà per Tunué il prossimo 27 gennaio.
Non è difficile immaginare le ragioni del fascino esercitato da Franz Kafka sugli illustratori e sui
fumettisti del nostro tempo. Nonostante la distanza che ci
separa dalle gesta dello scrittore boemo, i racconti di questo grande
protagonista della letteratura moderna continuano infatti a colpire
per la loro qualità immaginifica: quella di Kafka è una scrittura
altamente figurativa. Un aspetto, questo, confermato dai tantissimi
fumettisti che, soprattutto negli ultimi anni, hanno deciso di
prendere l'autore come fonte di ispirazione per i loro racconti.
A cimentarsi con la produzione del
romanziere nato a Praga nel 1883 è ora Peter Kuper, fumettista di
esperienza, già vincitore nel 2016 dell'ambito Eisner Award (grazie
al graphic novel di successo Rovine).
FRANZ KAFKA A FUMETTI
Il suo ultimo libro – dal titolo Gli
incubi di Kafka (nell'immagine in apertura un dettaglio della
copertina) – si sofferma su una serie di racconti “minori” del
letterato ceco, adattati per la prima volta al linguaggio delle
nuvolette. In uscita per Tunué il prossimo 27 gennaio, il volume
presenta una parata di straordinarie interpretazioni grafiche di
storie tra le più seducenti – da Nella colonia penale a La
tana, passando per l'inquietante L'artista del digiuno.
Come nella scrittura di
Kafka, in ognuno di questi brevi fumetti tragico umorismo e profonde
riflessioni sul senso dell'esistenza si fondono, aprendo “finestre” su mondi che, se da una parte disturbano (a causa
della totale assenza di intenzioni edificanti) dall'altra ammaliano
(catturando con una scrittura fortemente descrittiva e ricca di
dettagli). Le immagini di Kuper, in bianco e nero, danno ovviamente
il loro splendido contributo all'esperienza di lettura, conducendo in
un universo di tormenti e piacere. Angosce e desideri.
LE PAROLE DI PETER KUPER
“Come molti studenti, mi imbattei
per la prima volta nella scrittura di Franz Kafka con 'La
metamorfosi', che trovai... inquietante”, scrive l'autore
nelle prime pagine della raccolta. “Quando nel lontano 1988
iniziai a trasformare Kafka in fumetto, fu l'umorismo ad attrarmi
verso la sua opera. Nel corso degli anni ho continuato ad adattare le
sue storie per le sue verità più oscure”.
“Per quanto riguarda lo strumento
di lavoro, scelsi di disegnare su scratch board, una carta ricoperta
di gesso che si può inchiostrare e incidere a mo' di xilografia. Un
metodo che ricordava l'Espressionismo tedesco e gli artisti che
amavo, come Käthe Kollwitz, George Grosz e Otto Dix, il cui periodo
creativo coincideva con quello di Kafka”, continua Kuper.
“Mentre il mondo rispecchia sempre più l'aggettivo 'kafkiano',
noi siamo in grado di trovare un significato nuovo in tutti i
messaggi che Kafka sussurra alle nostre orecchie e tra le tavole”.