Il capoluogo lombardo si appresta a inaugurare un’originale esposizione sull'inattesa vicinanza tra due movimenti apparentemente divergenti, ma in realtà legati da una comune celebrazione del dinamismo, della velocità e della modernità, nonché dalla forza dirompente esercitata contro le convenzioni artistiche tradizionali.

Inaugurerà il 30 novembre negli spazi della Fabbrica del Vapore, a Milano, Visions in Motion - Graffiti and echoes of Futurism, l'attesa mostra che traccia un’insolita traiettoria comparativa tra due movimenti di assoluto rilievo per la storia dell’arte: il Futurismo italiano, l’avanguardia storica che rivoluzionò l’arte all’inizio del XX secolo, e il graffitismo, la corrente nata negli Stati Uniti negli anni Settanta che portò definitivamente l’arte tra le strade e sui muri delle città. Obiettivo dell’esposizione è mostrare come, benché separati da diversi decenni e da contesti storico-geografici profondamente differenti, Futurismo e graffitismo condividano un approccio comune: quello che vede l’espressione artistica come strumento per catturare il movimento, la velocità e l'energia del proprio tempo. Per fare ciò, sono presenti in mostra 150 opere di artisti italiani e statunitensi la cui continuità tematica ed estetica coinvolge i visitatori in un percorso espositivo unico e originale.L’INASPETTATA "SINERGIA" ARTISTICA TRA FUTURISMO E STREET ARTTra i circa quaranta artisti presenti in mostra, spiccano i nomi di rappresentanti storici del Futurismo, come Giacomo Balla, Fortunato Depero, Enrico Prampolini e Umberto Boccioni, accanto a quelli di alcuni tra i più importanti esponenti della "graffiti art", tra cui Jean-Michel Basquiat, Keith Haring e John “Crash” Matos, 63enne artista newyorkese autore dell’opera inedita Visions in motion, che dà il titolo alla retrospettiva milanese. Il percorso di visita si articola attraverso cinque diverse sezioni, dedicate ad altrettanti temi al centro dell’indagine artistica dei due movimenti: si passa così dalla rappresentazione del dinamismo all’importanza del colore nelle opere futuriste e nei graffiti, dalla città come catalizzatore di cambiamento al potere rivoluzionario delle opere d'arte, passando per il focus sui legami artistici (più o meno evidenti) che uniscono due correnti nate a distanza di oltre mezzo secolo l’una dall’altra. Il percorso di visita si chiude con un’ultima piccola sezione, che raccoglie documenti storici e fotografici relativi ai due movimenti.ALLA FABBRICA DEL VAPORE LE OPERE DI BALLA, BOCCIONI, HARING E BASQUIATAllestita all’interno di uno spazio simbolo della modernità e del movimento come la Fabbrica del Vapore, un tempo complesso dedicato alla produzione di componenti per l’industria ferrotranviaria, la mostra metterà in scena fino al 23 marzo 2025 un dialogo ideale tra due correnti artistiche che hanno indagato i temi del dinamismo, della velocità e delle contraddizioni della vita metropolitana contemporanea. L’esposizione Visions in Motion - Graffiti and echoes of Futurism, curata dal critico d’arte statunitense Carlo McCormick, si distingue così per l’inedito approccio comparativo che pone in relazione due movimenti capaci di sfidare le convenzioni del loro tempo, proponendo linguaggi alternativi che avrebbero finito per influenzare l’arte dei decenni successivi.[Immagine in apertura: Giacomo Balla, Linee – Forza di Paesaggio]
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