Il più celebre pittore vivente è al centro di una serie di rassegne espositive nel suo Paese nativo. Stiamo parlando di Gerhard Richter, protagonista di un denso calendario di mostre in occasione dei suoi novant'anni.

Quella di Gerhard Richter è senza dubbio una delle esperienze artistiche più dense e passionali del secondo Novecento. Artista formidabile, ed esempio eccellente per tanti giovani pittori che si affacciano su questa disciplina, il maestro nato a Dresda nel 1932 ha compiuto lo scorso 9 febbraio novant'anni. Un anniversario importante, che segna la giusta occasione per ripercorrere la straordinaria “giostra” di stili e linguaggi che si sono susseguiti nel corso della sua lunga carriera. A rendere omaggio al pittore è proprio il Paese che gli ha dato i natali. Nel corso delle ultime settimane, infatti, diverse istituzioni tedesche hanno deciso di celebrare il traguardo delle novanta candeline con una serie di mostre dedicate ad alcuni degli aspetti cruciali della pratica di Richter. A partire da Portraits. Glass. Abstracts, il progetto espositivo attualmente in corso presso il museo Albertinum della città di origine del pittore. IL RITORNO DI RICHTER A DRESDA Realizzata in stretta collaborazione con l'artista (e aperta ai visitatori fino al 1° maggio), la mostra rappresenta un “tuffo” nella produzione di questo instancabile sperimentatore, raccogliendo circa quaranta opere provenienti da grandi collezioni internazionali. Come si evince dal titolo, a brillare tra le sale del museo di Dresda sono principalmente i ritratti, i lavori su vetro e quelli astratti. Ammirando dipinti come Self-portrait del 1996 (in prestito dal Museum of Modern Art di New York) e Abstract Painting (952-4), il pubblico avrà l'occasione di immergersi nella pratica multiforme del protagonista: dagli esordi fotorealisti fino alle grandi riproduzioni astratte d'età matura. GERHARD RICHTER TRA PITTURA E DISEGNO Punta invece i riflettori sulle opere su carta la mostra Drawings | Zeichnungen 1963 – 2020, in corso fino al 26 febbraio presso il Sies + Höke di Düsseldorf, città nella quale l’artista ha insegnato per molti anni come professore titolare presso l'accademia. Sono sessanta i disegni di Richter in mostra, prodotti nel lasso di tempo tra il 1963 e il 2020. Nonostante la distanza cronologica dei lavori inclusi nel percorso espositivo, la chiave di lettura comune tra essi è il ruolo centrale del disegno all'interno del processo creativo: il foglio è qui inteso come terreno di sviluppo dell'opera pittorica, superficie aperta alle sperimentazioni. DA DÜSSELDORF A BERLINO Sempre a Düsseldorf, ma questa volta al K21 – Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, è invece esposta una delle serie pittoriche più intime dell'artista: stiamo parlando del ciclo Birkenau, risultato di una ricerca in risposta al trauma dell'Olocausto. Presentando disegni e dipinti parte del progetto, la mostra Gerhard Richter: Birkenau-Paintings, Drawings, Overpainted Photographs (in programma fino al 24 aprile) alza il sipario sulle opere realizzate nel 2014 e ispirate ad alcune fotografie scattate nel 1944 da un prigioniero ebreo nel campo di concentramento. Le grandi tele parte del progetto, e le opere annesse alla serie, condensano le riflessioni dell'artista sul dramma della guerra e dello sterminio nazista. Partecipa alle celebrazioni del novantesimo compleanno di Richter anche la Neue Nationalgalerie di Berlino, sede di Artist’s Books, la prima grande retrospettiva sui libri d’artista di Richter. Curata da Michael Lailach, e visitabile fino al 29 maggio, la rassegna evidenzia la stretta relazione tra la produzione editoriale e quella pittorica del protagonista, presentando una serie di volumi dedicati a progetti specifici: dal primo libro d’artista del 1966, prodotto in collaborazione con Sigmar Polke, a quelli successivi ispirati ai temi dell'autoritratto e della natura. [Immagine in apertura: Gerhard Richter im Albertinum, Dresden 2017 © Gerhard Richter 2021 (0165/2021), Foto: David Pinzer, SKD]
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