​Unico edificio ultimato dal celebre architetto italiano nel Nord America, il Denver Art Museum ha riaperto al pubblico da pochi giorni dopo un importante intervento di rinnovamento. Nel 2006 Daniel Libeskind aveva realizzato il precedente ampliamento.

Il 2021 non è solo l'anno della pubblicazione del volume Gio Ponti e la Concattedrale di Taranto. Genesi di un'architettura: dall'idea originaria alla forma finita, dato alle stampe da Silvana Editoriale, e dell'uscita della "monografica definitiva" dedicata al celebre progettista italiano, curata da Taschen. Anche oltreoceano l'architetto del Pirellone continua a far parlare di sé, come testimonia la mostra Gio Ponti: Designer of a Thousand Talents, appena inaugurata al Denver Art Museum. Un luogo non casuale, poiché si tratta dell'unico edificio ultimato in Nord America da Ponti: lo concluse esattamente cinquant'anni fa, dopo averlo progettato in collaborazione con James Sudler e Joal Cronenwett e con la consulenza di Otto Bach, l'allora direttore del museo.L'AMPLIAMENTO DEL DENVER ART MUSEUM DI GIO PONTI La mostra dedicata all'influente maestro dell'architettura è solo una fra quelle promosse in occasione della riapertura al pubblico della struttura museale, rimasta chiusa per consentire lo svolgimento di complessi lavori di ampliamento e rinnovamento. Oggetto di un precedente intervento di estensione, progettato dallo studio guidato da Daniel Libeskind, l'edificio dispone ora di un rinnovato centro per l'accoglienza dei visitatori, ribattezzato Anna and John J. Sie Welcome Center. Di forma ellittica e in larga parte vetrato, porta la firma degli studi statunitensi Machado Silvetti Architects e Fentress Architects, che lo hanno concepito come un "elemento di raccordo" fra il volume pontiano, contraddistinto dallo sviluppo in verticale e dal rivestimento in ceramica, e il più recente innesto firmato Libeskind.  RINNOVATE ANCHE LE GALLERIE ESPOSITIVEOltre al nuovo atrio, il programma dei lavori ha previsto la riorganizzazione degli spazi esterni e la riprogettazione delle gallerie espositive. Su questo specifico fronte hanno lavorato anche gli architetti Shohei Shigematsu e Christy Cheng, dello studio OMA New York; a loro anche l'incarico di progettare il layout di due delle mostre inaugurali. Per conoscere la collezione permanente, i visitatori possono ora attraversare un percorso espositivo che si snoda fra sette livelli e include le sezioni dedicate all'architettura e al design, all'arte tessile e alla moda e alla produzione artistica dei nativi nordamericani, solo per citarne alcune. Ad arricchire l'esperienza di visita contribuiscono anche il nuovo ristorante e la caffetteria, entrambi al piano terra, e il centro educativo. Complessivamente l'ampliamento ha incrementato di circa 3mila metri quadrati gli spazi del museo, che è anche in grado di ospitare eventi con oltre mille ospiti in contemporanea.  [Immagine in apertura: Denver Art Museum Campus. Photo by James Florio Photography, courtesy of the Denver Art Museum]
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