Il 19 e 20 novembre arriva nelle sale italiane il nuovo appuntamento de “La Grande Arte al Cinema”. A esordire sul grande schermo è un documentario che racconta vita, opere e influenze di Camille Pissarro, il pittore che diede avvio al movimento artistico più importante dell’Ottocento: l'Impressionismo. La pellicola si arricchisce dei contributi degli esperti e delle lettere personali dell’artista, rivolte ad amici e colleghi.

Avanza il conto alla rovescia per il secondo appuntamento della stagione autunnale de La Grande Arte al Cinema, il progetto di Nexo Studios che porta la storia dell'arte sul grande schermo, approfondendo le vicende biografiche degli artisti più celebri del passato e le grandi istituzioni che ne custodiscono i capolavori. Dopo l’uscita della pellicola dedicata alla National Gallery di Londra, le sale italiane si preparano ad accogliere – il 19 e 20 novembre – il documentario che racconta la vita e le opere di Camille Pissarro, il "padre" dell'Impressionismo, a 150 anni dalla nascita del movimento.IL DOCUMENTARIO SU PISSARRO E L’IMPRESSIONISMO AL CINEMADiretto da David Bickerstaff, Pissarro. Il padre dell'Impressionismo offre allo spettatore uno sguardo intimo e ravvicinato sull’opera del pittore grazie a una serie di lettere personali che egli stesso scrisse agli amici, fornite dall’archivio di Pissarro presso l'Università di Parigi. Parallelamente, si approfondisce l’ampia retrospettiva a lui dedicata dallo Ashmolean di Oxford, il primo museo pubblico del Regno Unito (che conserva la più vasta raccolta documentale sull'artista). Il film esplora inoltre le opere presentate nella mostra al Kunstmuseum di Basilea, evidenziando come Pissarro abbia giocato un ruolo cruciale nello sviluppo dell'arte moderna e del movimento impressionista. Infine, il documentario si arricchisce grazie alle riflessioni di numerosi esperti: Colin Harrison, curatore senior dell'Ashmolean Museum; Agnes Valenčak, responsabile delle mostre presso la stessa istituzione; Alexander Sturgis, direttore del museo; Josef Helfenstein, direttore del Kunstmuseum di Basilea, e i collaboratori Jelle Imkampe e Olga Osadtsch. Inoltre, Claire Durand-Ruel, dell'archivio Durand-Ruel di Parigi, offre uno sguardo intimo sulla figura di Pissarro, sia come artista che come uomo.LE SPERIMENTAZIONI DI CAMILLE PISSARRO A PARIGI“Nato da una famiglia di origine ebraica a St. Thomas, nelle Indie Occidentali, Pissarro divenne un padre di famiglia dedito al lavoro, un uomo generoso, appassionato, sperimentatore”, spiega David Bickerstaff. Scoprendo la sua passione per la pittura da giovane, a Parigi, Pissarro si affermò come “un artista colto, astuto, socialmente consapevole e anarchico. Era anche un grande scrittore di lettere, il che è un dono per un documentarista, in quanto questi scritti forniscono una visione intima sui suoi pensieri, sul mondo in cui viveva, sulle influenze che gli altri avevano su di lui e sul suo approccio infallibile al fare arte”, prosegue il regista. Fu naturale, per il pittore, riunire attorno a sé quel gruppo di artisti entusiasti che avrebbero preso il nome di impressionisti. “Sono grato all'Ashmolean Museum di Oxford e al Kunstmuseum di Basilea, che sono stati incredibilmente generosi nell'accesso alle loro mostre sul pittore, offrendo alle nostre camere molto tempo per soffermarsi sul suo lavoro in modo dettagliato. È difficile identificare l'opera più famosa di Pissarro, ma la cosa che mi è apparsa evidente durante la realizzazione di questo film è che è proprio la sua particolare e sperimentale rappresentazione della campagna francese e delle strade parigine ad aver definito ciò che oggi intendiamo per grande pittura impressionista”, conclude Bickerstaff.
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