La maxi installazione di Olafur Eliasson nel deserto del Qatar
ARTE
A poche settimane dall'inizio del Mondiali di calcio, il Qatar inaugura un nuovo intervento permanente nel deserto a nord di Doha. Un progetto di Olafur Eliasson, imperdibile per chiunque si troverà a visitare il Paese arabo nel corso dei prossimi mesi.
I prossimi Mondiali di calcio si
svolgeranno, in una inedita veste invernale, a partire dal prossimo
20 novembre in Qatar. In vista di questa data, il Paese della penisola araba (in gran parte composto da deserto arido e da una
lunga costa di spiagge e dune sul Golfo Persico) ha avviato negli
ultimi anni un imponente progetto di crescita e sviluppo anche per
quanto concerne il settore dell'arte e della cultura. Prova ne sono
la recente apertura del nuovo 3-2-1 Qatar Olympic and Sports Museum
(progettato dall'architetto spagnolo Joan Sibina) e l'avvio dei
cantieri per tre grandi istituzioni artistiche, ognuna delle quali
affidata a un architetto vincitore del Pritzker Prize.
L'INTERVENTO DI OLAFUR ELIASSON IN
QATAR
A ribadire la direzione intrapresa
dalla nazione è ora un nuovo progetto, che chiama a raccolta una delle personalità più importanti e influenti dell'arte del nostro tempo:
Olafur Eliasson, l'inarrestabile artista noto per i suoi interventi
sempre in bilico tra scienza, filosofia e ambientalismo.
Attualmente
ospite a Firenze, con la grande retrospettiva in corso negli ambienti di Palazzo
Strozzi, l'artista islandese-danese ha trasferito le sue
teorie sulla percezione visiva e le sue riflessioni sui limiti della
nostra visione del reale nel deserto situato a nord di Doha: una
distesa di sabbia rossa scelta come sede di una nuova installazione
su vasta scala.
L'ARTE DI OLAFUR ELIASSON NEL DESERTO
Si intitola Shadows travelling on
the sea of the day e comprende una sequenza di enormi specchi
circolari disposti in maniera irregolare nello spazio. Allestite su
una serie di eleganti strutture portanti curvilinee, le sculture sono
posizionate in maniera da riflettere, nella loro parte inferiore,
coloro che le attraversano. L'obiettivo dell'intervento è accogliere il pubblico all'interno di uno scenario sognante e
illusorio, nel quale alto e basso si confondono in base al punto di
vista di chi osserva.
Alzando gli occhi al cielo, i
visitatori avranno infatti la percezione di guardarsi da fuori e da
una prospettiva rialzata, opposta rispetto alla realtà. È così che
i piani sensoriali si sovrappongono e si confondono, per di più
all'interno di un contesto, quello del deserto circostante, straniante, nel
quale regna il silenzio e l'assenza di elementi visivi a cui
“aggrapparsi” per rimanere ancorati alla realtà.
LA MOSTRA DI OLAFUR ELIASSON AL MUSEUM
OF QATAR
L'intervento, che sarà esposto in
maniera permanente, è solo il primo tassello di un dialogo tra
Olafur Eliasson e il Paese arabo che continuerà nei prossimi mesi. È
infatti prevista per la primavera del 2023 l'inaugurazione della
personale dell'artista, negli ambienti (questa volta interni) del National Museum of Qatar.
[Immagine in apertura: Olafur Eliasson,
Shadows travelling on the sea of the day, 2022. Steel,
fibreglass, glass mirrors 4.53 x 10.51 x 10.51 metre | ø 8.2 metre |
ø 8.2 metre. Installation view: Northern Heritage sites, Doha, Qatar,
2022. Photo: Iwan Baan. Courtesy of the artist; neugerriemschneider,
Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles © 2022 Olafur
Eliasson]