Tra le mostre da vedere a Venezia durante i giorni della Biennale Arte, che si accinge ad alzare il sipario, c'è la retrospettiva dedicata da Palazzo Cini a uno degli artisti più iconici del secolo scorso.

Dal 20 aprile 2022 Palazzo Cini a San Vio, nel cuore di Venezia, ospita la mostra dedicata al poliedrico artista tedesco Joseph Beuys. La rassegna, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, e realizzata in collaborazione con la galleria Thaddaeus Ropac, inaugurerà la stagione espositiva 2022 dell’affascinante casa-museo veneziana sorta nel 1984 per custodire la straordinaria collezione d’arte dell’imprenditore e filantropo Vittorio Cini. Joseph Beuys. Finamente Articolato, questo il titolo della rassegna, sarà visitabile fino al 21 novembre 2022. LA MOSTRA DEDICATA A JOSEPH BEUYS Allestita al secondo piano della Galleria Palazzo Cini, la retrospettiva prevede l’esposizione di un corpus di quaranta opere tra sculture, dipinti, opere su carta e disegni firmati da Beuys a partire dalla fine degli anni Quaranta. Suddivise in due filoni tematici – uno relativo allo studio del corpo e della figura umana, l’altro incentrato sul ruolo simbolico dell’immagine animale nella pratica artistica –, le opere giovanili di Beuys riescono già ad anticipare riflessioni e questioni tutt'ora di grande attualità, quali il rapporto tra uomo e natura, l’arte come impegno sociale e ricerca spirituale. JOSEPH BEUYS A VENEZIA Il titolo della mostra prende spunto da una delle opere più importanti tra quelle esposte: la scultura Supporto per la schiena di un essere umano finamente articolato (tipo lepre) del XX secolo d.C. (Backrest for a fine-limbed person (hare-type) of the 20th Century AD) completata da Beuys nel 1972 e facente parte di una serie più ampia chiamata Processi arrestati. L’opera, fusa in ferro partendo da una forma in gesso che serviva come schienale per sostenere un corpo ferito, allude nella sua forma alla sagoma di una lepre, animale centrale nel simbolismo artistico e concettuale di Beuys. La lepre, utilizzata per esempio anche nella celebre performance del 1965 How to Explain Pictures to a Dead Hare, per il visionario artista incarnava, infatti, uno stato perduto di innocenza umana e, per il suo modo di scavare la terra e scendere in profondità, rappresentava un’intima connessione con la natura. [Immagine in apertura: Joseph Beuys, Zwei Frauen, 1955. Pencil, watercolour, gouache and iron chloride on paper. Image 21 x 29,5 cm Frame 41 x 50 x 3 cm (JB 1146). Photo Ulrich Ghezzi © Joseph Beuys Estate / VG-Bildkunst, Bonn 2022 Courtesy Thaddaeus Ropac, London · Paris · Salzburg · Seoul]
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