È un evento senza precedenti per la Danimarca e per l'intera area scandinava la retrospettiva che l'ARKEN Museum of Modern Art di Ishøj dedica a una protagonista indiscussa della stagione surrealista: a undici anni dalla scomparsa, l'artista britannica-messicana Leonora Carrington viene omaggiata con una mostra che riunisce oltre 100 sue opere.

Magico, misterioso, irriverente, visionario: l'universo creativo concepito da Leonora Carrington nel corso di sette decenni di attività artistica non smette di affascinare. E, da una manciata di giorni, è approdato in terra scandinava per la prima e più completa retrospettiva che un Paese di quell'area geografica abbia mai dedicato all'autrice britannica di nascita e messicana d'adozione. Intitolata semplicemente Leonora Carrington, la mostra in corso fino al 15 gennaio 2023 all'ARKEN Museum of Modern Art di Ishøj, in Danimarca, immerge i visitatori nelle sognanti (e talvolta criptiche) atmosfere della "regina" della corrente surrealista, cariche di scene singolari e di creature magiche all'occorrenza in grado di trasformarsi in inaspettate figure.LA MOSTRA SU LEONORA CARRINGTON IN DANIMARCA Attraverso più di 100 opere di Carrington, la rassegna conduce all'interno del mondo artistico, sperimentale e liberatorio dell'autrice; ne mette in evidenzia i molteplici interessi, inclusi quelli per i temi dell'esoterismo e della mitologia, ma anche la peculiare prospettiva femminista che la accompagnò fin dagli esordi. Nata in Inghilterra nel 1917, all'interno di una famiglia benestante, Carrington si ribellò ai rigidi modelli appresi durante l'infanzia, finendo per essere più volte espulsa dai collegi cattolici che frequentò. Il forte desiderio di libertà e l'atteggiamento antiautoritario la accompagnarono per tutta la vita, con evidenti riflessi nella sua pratica artistica. All'età di venti anni, si trasferì a Parigi per intraprendere la propria carriera: nella capitale francese, riuscì ad accedere alla ristretta cerchia del Surrealismo, iniziando anche un'intensa relazione amorosa con il collega Max Ernst. Alla scoppio della Seconda Guerra Mondiale, trovò riparo prima a New York, poi in Messico, luogo che divenne fondamentale per alimentare i suoi interessi verso la stregoneria, la cultura popolare e le consuetudini religiose.IL SURREALISMO SECONDO LEONORA CARRINGTON Oltre a dipinti, disegni, arazzi, sculture, fotografie mai esposte e libri dell'artista, la mostra propone una selezione di opere di alcuni dei più importanti colleghi che operano negli stessi anni accanto a lei, incluso Max Ernst. "La visione artistica di libertà e uguaglianza di Leonora Carrington è più rilevante che mai in tempi di riscaldamento globale, disastri naturali e guerra. In risposta alle crisi del nostro tempo, la spiritualità, l'occulto e le forze della natura vengono sempre più coltivate, per esempio attraverso astrologia, tarocchi e stregoneria", ha sottolineato la curatrice della mostra, Sarah Fredholm. Un'arte senza limiti, né tematici, né di media impiegati (Carrington ha realizzato anche carte dei tarocchi), che ha permesso all'autrice di dare vita a "una propria versione del Surrealismo", diversa da tutti gli altri, come ha aggiunto la curatrice. Una donna e un'artista, dunque, di assoluta ispirazione, che ha saputo sfidare il modo in cui il mondo, nella sua epoca, veniva visto e interpretato. [Immagine in apertura: Leonora Carrington, The Magical World of the Mayans, 1963. Courtesy of The National Museum of Anthropology, INAH, National Institute of Anthropology and History © Estate of Leonora Carrington / VISDA. Unknown photographer]
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