Tadao Ando è l’unico architetto ad aver vinto i quattro premi più prestigiosi del settore: Pritzker, Carlsberg, Praemium Imperiale e Kyoto Prize. Un nuovo libro racconta la sua poetica e le opere più emblematiche della sua produzione.

Protagonista negli ultimi anni di numerose pubblicazioni ed eventi espositivi (su tutti Tadao Ando-Youth, l'ampia personale itinerante dedicata alla sua vasta produzione), l'architetto giapponese Tadao Ando è riconosciuto – non soltanto dagli specialisti della disciplina – per le sue costruzioni leggere, luminose e in dialogo con la natura circostante.  Caratterizzato dall'impiego del cemento armato a vista, il linguaggio del progettista (vincitore del Pritzker Architecture Prize 1995) è incarnato al meglio in opere come la Casa Azuma di Osaka o la più recente Bourse de Commerce, il museo di arte contemporanea di Parigi. Un nuovo volume celebra la produzione del maestro, abile come pochi nel coniugare la genuinità e la leggerezza delle forme al peso della materia. L'ARCHITETTURA “ZEN” DI TADAO ANDO Pubblicato dalla casa editrice Taschen (nell'immagine in apertura, courtesy Taschen), il libro si intitola Ando. Complete Works 1975–Today, e ripercorre la straordinaria carriera dell'architetto all'interno di 740 pagine di pure godimento estetico. A curare la monografia è l'autore Philip Jodidio, già noto per le sue monografie su vari architetti di spicco tra cui Norman Foster, Renzo Piano, Jean Nouvel e Zaha Hadid. Sfogliando questa imponente raccolta (unica anche per il suo formato XXL) saltano all'occhio le principali creazioni dell'architetto giapponese come lo Shanghai Poly Grand Theater e il Clark Center del Clark Art Institute di Williamstown, nel Massachusetts. Ogni progetto è presentato attraverso fotografie e bozzetti originali, selezionati per condurre i lettori nella pratica del progettista e nel suo modo innovativo di affrontare i temi dello spazio, delle forme e del dialogo tra gli edifici e il loro contesto.
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