Il nuovo libro del critico e curatore Hans Ulrich Obrist è una lunga e articolata riflessione sulle interrelazioni tra arte e società. Un compendio (edito da Marsilio e realizzato in collaborazione con Gianluigi Ricuperati) per descrivere il ruolo degli artisti.

Quali e quante possono essere le risposte alla domanda che Hans Ulrich Obrist – curatore tra i più blasonati della scena contemporanea e autore di migliaia di interviste ai suoi protagonisti – si pone nel suo nuovo volume edito da Marsilio? In uscita il prossimo 16 maggio, il libro si intitola A che cosa serve l'arte, ed è una lunga e articolata riflessione sui meccanismi che governano il rapporto tra le opere e i loro fruitori. In altre parole, sulla delicata e sempre in divenire relazione tra l'arte e il mondo che la ospita. IL NUOVO LIBRO DI HANS ULRICH OBRIST Il tema non è di certo scontato. D'altronde, se a porsi il quesito è una figura che l'arte contemporanea, per come la conosciamo oggi, ha contribuito a “crearla”, le complessità e le contraddizioni implicite in questa analisi sono evidenti già in partenza.  Per tentare di sciogliere il nodo, offrendo il proprio contribuito sull'argomento, l'instancabile curatore e autore del volume (scritto in collaborazione con Gianluigi Ricuperati) si lascia andare a una serie di argomentazioni che escono dai limiti dello spazio espositivo, intessendo una serie di ragionamenti che toccano politica, fenomeni sociali, tecnologici e sviluppi del mondo contemporaneo. L'obiettivo, insomma, è ribadire il ruolo dell'arte nei meccanismi del presente, sottolineandone la forza attiva nei cambiamenti del nostro tempo. UNA RIFLESSIONE SU ARTE E SOCIETÀ A fornire gli elementi per un'analisi approfondita è certamente l'esperienza coltivata da Hans Ulrich Obrist nel corso della sua attività di curatore, critico d'arte e direttore artistico (carica che attualmente ricopre presso le Serpentine Galleries di Londra). E in fin dei conti il libro, oltre a essere una lunga dissertazione sul ruolo dell'arte nel mondo, è anche la biografia intellettuale di un uomo “giovane e antico, elegante e dinoccolato, distratto e attratto da tutto ciò che emerge come invenzione assoluta”. A provare la sua competenza, offrendo al lettore uno sguardo ravvicinato sui suoi interessi passati e presenti, sono le numerose digressioni relative agli incontri con quegli autori che hanno contribuito a formare la sua identità in continua evoluzione: da Francis Bacon a Michelangelo Pistoletto, da Félix Fénéon a Dominique Gonzalez-Foerster, passando per Peter Fischli e David Weiss. Una parata di figure straordinarie dell'art system contemporaneo che si conclude con l’artista Koo Jeong A, compagna di Obrist e protagonista dell'ultimo capitolo del volume (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina).
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