A oltre quarant'anni dalla sua prima edizione, la casa editrice Quodlibet pubblica una nuova versione di “Francis Bacon. Logica della sensazione”, il saggio di Gilles Deleuze dedicato alla pittura del maestro irlandese.

Usciva nel 1981 una delle più importanti monografie mai pubblicate sul pittore irlandese Francis Bacon. A firmare il testo era una delle voci più illustri e influenti della critica e dell'estetica internazionale: Gilles Deleuze, figura trasversale della filosofia del secondo Novecento. L'opera in questione, dal titolo Francis Bacon. Logica della sensazione, inquadrava la ricerca pittorica dell'artista da una prospettiva inedita: quella della sensazione, appunto, ovvero della capacità di innescare nello spettatore una serie di “impulsi nervosi” non ascrivibile agli spazi dell'interpretazione razionale. FRANCIS BACON SECONDO GILLES DELEUZE Pubblicato originariamente in francese per Editions de la Difference, il saggio è da qualche giorno in libreria grazie alla nuova edizione targata Quodlibet. Una versione in italiano che rispolvera e riporta all'attenzione dei lettori quello che ancora oggi rimane uno strumento tra i più originali per cogliere i molteplici aspetti dell’opera di Francis Bacon. IL SAGGIO DI DELEUZE PUBBLICATO DA QUODLIBET Suddiviso in una serie di capitoli, ognuno dei quali rivolto a uno specifico aspetto della produzione dell'artista, il volume pone al centro una concezione tutta nuova dello statuto sensibile del vedere. Sono diverse le teorie scelte da Deleuze per spiegare al lettore la “logica della sensazione”, a partire dal superamento del figurativo e della rappresentazione nei dipinti del pittore. Pur non essendo propriamente un astrattista, Bacon ritrae figure umane prive di una vera e propria funzione narrativa. Si tratta di soggetti isolati sulla tela, spesso rinchiusi in gabbie o strutture geometriche che impediscono loro di agire nello spazio. Inoltre, i volti dei personaggi del pittore irlandese sono collocabili in una “zona d’indiscernibilità tra l’uomo e l’animale”. Per queste e altre ragioni, la pittura di Bacon emana sensazioni: non spiega, non racconta storie, non invita a un'interpretazione. Spinge a liberarsi dai pregiudizi della mente e del sistema logico. [Immagine in apertura: Francis Bacon. Courtesy Sergio Vanello]
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